AGI – Rilanciando il vecchio slogan “We’ll make America great again”, Donald Trump ha concluso il suo intervento alla convention dei conservatori, in corso a Orlando, Florida. L’ex presidente è apparso meno pimpante del solito, ha riproposto il consueto repertorio fatto di accuse dirette, alcune infondate, di auto esaltazione, ma con la novità del tributo al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, definito un “uomo coraggioso”.
Per almeno tre volte la platea si è alzata e ha dedicato un applauso al popolo ucraino, attaccato dalla Russia di Vladimir Putin. Ma nella serata in cui Trump ha rivendicato il merito di “essere stato l’unico presidente del 21mo secolo sotto il quale Putin non ha attaccato nessun altro Paese”, il tycoon ha voluto riportare l’attenzione ai temi interni, contapponendo alla crisi in Europa quella dentro l’America, “paese diventato stupido”, “guidato da leader stupidi”, dove i democratici “vogliono sostituire la democrazia con la tirannia”. Trump ha rilanciato l’allarme immigrazione, chiesto ai repubblicani di “bloccare la Corte Suprema”, evitando l’”attacco” della sinistra radicale.
l riferimento è alla nomina di Ketanji Brown Jackson, ex attivista dei diritti civili, primo giudice donna afroamericana, nominata dal presidente Joe Biden. La platea ha seguito il discorso con la fedeltà di sempre, andando in visibilio un paio di volte, la prima con il riferimento al suo “record” di zero invasioni russe, e poi quando ha definito “str…” le smentite delle presunte frodi elettorali. Ma il tycoon, come detto, è parso meno elettrico, lontano dal tripudio dei comizi, in posti dove raramente hanno visto Trump dal vivo.
La platea era formata da molte persone che fanno parte dei dirigenti, abituati ai discorsi dell’ex presidente. Il brano finale, sparato dagli amplificatori, è stato quello di sempre: “Hold On I’m Coming”, il cui titolo è in fondo il programma del tycoon: “Resiste, sto arrivando”. Potrebbe essere uno slogan trumpiano. Il 2024, anno delle prossime presidenziali americane, è sempre più vicino.
Source: agi