Da viale Mazzini a Palazzo Chigi fino alla Corte dei Conti: bocche cucite sul video che incastra Ranucci. La politica ha paura dei suoi dossier?
ALESSANDRO SALLUSTI
Può la Rai, televisione di Stato, con il suo silenzio diventare complice di una possibile truffa e di un meccanismo illegale ai danni del mondo politico e imprenditoriale del paese? Questa è la prima di una serie di domande che oggi poniamo sullo scandalo che sta emergendo riguardo la trasmissione Report e il suo conduttore Sigfrido Ranucci dopo che si sono scoperti i metodi discutibili con cui il conduttore di RaiTre confeziona le sue inchieste.
Seconda domanda. Ranucci in un video registrato a sua insaputa spiega al suo interlocutore che Report è uso comperare servizi inutili per giustificare altro tipo di spese. In altre parole parliamo di falsa fatturazione, reato che, essendo commesso da un ente pubblico, comporta anche quello di danno erariale di cui devono rispondere in solido gli amministratori. Che cosa aspetta la Corte dei conti, essendo la notizia nota, a fare gli accertamenti del caso? Terza domanda. Quello che è emerso ipotizza un uso personale e deviato del servizio pubblico. Perché l’azionista di maggioranza della Rai, nelle persone del presidente del consiglio Mario Draghi e del ministro dell’Economia Daniele Franco, non avviano i necessari accertamenti? Quarta domanda. L’Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai, famoso per la sua intransigenza sulle regole deontologiche, nulla ha da dire su un loro collega, Ranucci, che prova a comperare con triangolazioni illecite dossier su la vita privata di un politico?
Quinta domanda. La stampa italiana e l’informazione televisiva si guardano bene dal raccontare e indagare questo caso di grave disservizio pubblico. Possibile che qualche direttore e qualche editore siano stati oggetto di dossieraggio e quindi si sentano oggi sotto ricatto? Sesta domanda. Perché il Comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti, presieduto oggi da Adolfo Urso, non accerta se sono le vere le notizie secondo le quali uomini dei nostri servizi hanno collaborato con la trasmissione Report nel confezionare dossier su deputati e senatori oltre che su aziende strategiche dello Stato? Settima domanda. Perché i politici del Centrodestra sembrano non voler battersi per fare chiarezza? Che cosa temono, che cosa sanno? Ottava e ultima domanda: perché Report va ancora in onda come se nulla fosse?
fonte: Libero.it