AGI – La trattativa per entrare nel merito della crisi della divisione Aerostrutture di Leonardo ha un appuntamento importante oggi a Roma: alle 15, nella sede di Unindustria Roma, si incontrano Leonardo Aerostrutture e sindacati metalmeccanici. Alla riunione potrebbe partecipare anche il dg di Leonardo, Lucio Valerio Cioffi.
“In questa sede sapremo definitivamente se Leonardo conferma la cassa integrazione già annunciata per Aerostrutture, con quali numeri e con quali tempistiche”. Lo dichiarano ad AGI fonti sindacali in merito ad Aerostrutture che ha i suoi stabilimenti tutti nel Sud: Nola, Pomigliano d’Arco, Foggia e Grottaglie (Taranto).
La cassa è conseguente a una diminuizione di lavoro nella divisione a causa della pandemia, che ha colpito soprattutto l’aviazione civile e i viaggi a lungo percorso. “Domani ci incontriamo, ma non pensiamo che scatti proprio dal 10 gennaio la cassa integrazione”, chiariscono le fonti.
Per i sindacati, sinora l’azienda non ha revocato, né ritirato la procedura di cassa integrazione. L’ha solo temporaneamente messa in stand bay, tant’è che la cig non è più cominciata dal 3 gennaio scorso come previsto inizialmente. Attualmente, aggiungono le fonti sindacali, il personale di Aerostrutture non è in cassa ma è interessato dalle chiusure collettive concordate con l’azienda sino al 7 gennaio scorso.
In ogni caso, al di là del piccolo slittamento temporale la cassa integrazione nella divisione dovrebbe essere sostanzialmente confermata anche perché l’azienda ha ribadito l’ammortizzatore sociale lo scorso 4 gennaio in una video call con i sindacati nazionali. La cig è per ora prevista per 13 settimane e domani potrebbe essere firmato un accordo ad hoc.
Leonardo ha chiesto ai primi di dicembre 2021 la cassa integrazione per Aerostrutture per un totale di 3.500 addetti di cui 1.049 nel sito di Grottaglie (Taranto), che risulta essere il più colpito dal calo di ordini anche perché Grottaglie è ancora uno stabilimento monocommessa.
Il sito si occupa solo della produzione di due sezioni della fusoliera del Boeing 787. Prima dello sciopero nazionale del 6 dicembre con manifestazione a Roma davanti alla sede di Leonardo in piazza Montegrappa, a Grottaglie si è anche scioperato per più giorni subito dopo l’annuncio della cig.
Ci sono state diversità di azione, rispetto agli scioperi e all’azione sindacale, tra Uilm e Fiom Cgil da un lato e Fim Cisl dall’altro. La crisi di Aerostrutture si è già manifestata tra ultima parte del 2020 e tutto il 2021. Sinora però non si è fatto ricorso alla cassa integrazione in quanto l’azienda, d’intesa con i sindacati, è ricorsa a soluzioni alternative basate su periodi di chiusura collettiva dei siti di produzione alimentati dal ricorso a ferie correnti e pregressi, smonetizzazione delle festività infrasettimanali, formazione e riqualificazione professionale, disponibilità di ore da parte degli altri dipendenti Leonardo e dell’azienda.
Soluzioni alternative che Leonardo ha dichiarato non più praticabili nel 2022. Per il caso di Grottaglie, nei vari incontri l’azienda ha assicurato in merito alla continuità della produzione delle fusoliere per il Boing 787, sottolineando come il sito della provincia di Taranto sia unico al mondo in tale lavorazione. Confermati anche i nuovi progetti da introdurre in aggiunta all’Euromale, il nuovo drone europeo per il quale in Puglia si costruiranno alcuni componenti. Un importante investimento l’Euromale, che inizialmente non era destinato sul sito di Grottaglie ma che l’azienda ha voluto portare per avviare la diversificazione dello stabilimento.
Source: agi