di Gianni De Iuliis
IL SONNO DELLA RAGIONE GENERA MOSTRI – RENATO GUTTUSO (1980)
Tecnica: acquerello; Luogo: Museo Guttuso, Bagheria
Renato Guttuso fu il maggior esponente del neorealismo pittorico, una corrente che s’ispirava al realismo socialista e che si proponeva di elaborare, mediante la pittura, espressioni artistiche che avvicinassero l’arte alla cultura popolare, anche mediante la raffigurazione di eventi e personaggi della storia e della cronaca. Egli fu tra i fondatori del Fronte nuovo delle arti, un movimento artistico italiano attivo nell’immediato secondo dopoguerra (dal 1946 al 1950). Cezanne, Picasso e il Cubismo furono i principali ispiratori di tale movimento che programmaticamente voleva raccontare la storia attraverso una rivoluzione del linguaggio pittorico.
Sabato 2 agosto 1980, alle 10:25, alla stazione ferroviaria di Bologna, fu commesso uno dei più gravi atti terroristici della storia italiana, con 85 morti e oltra duecento feriti. Come esecutori materiali sono stati individuati dalla magistratura alcuni militanti di estrema destra, appartenenti ai Nuclei Armati Rivoluzionari. A lungo gli ipotetici mandanti sono rimasti sconosciuti, sebbene fossero rilevati collegamenti con la criminalità organizzata e i servizi segreti deviati. Nel 2020 un’inchiesta della Procura generale di Bologna ha individuato quali mandanti, finanziatori o organizzatori alcuni personaggi ormai deceduti, nei cui confronti non potranno essere avviate azioni giudiziarie.
Il settimanale L’Espresso chiese a Guttuso di firmare la copertina di un numero speciale, uscito il 17 agosto, dedicato proprio alla strage di Bologna. Il pittore siciliano compose per l’occasione Il sonno della ragione genera mostri, dando all’opera lo stesso titolo di un lavoro di Francisco Goya. Accanto alla firma l’autore ha scritto la data dell’attentato, 2-8-1980, che sembra il vero titolo di quest’opera.
L’opera richiama per alcuni versi il Guernica di Picasso. In primo piano un mostruoso soggetto, metà uomo metà uccello, dai denti aguzzi e gli occhi mefistofelici. Sul torso appaiono dei serpenti, un pugnale nella mano destra e una bomba nella sinistra. Colpisce corpi inermi e attorno a lui si vedono mani e pugni chiusi. In basso la figura di un bambino, non risparmiato dalla carneficina, che invano si aggrappa a un braccio e che esprime il dramma di una strage che esprime perfettamente l’irrazionalità dell’umano.
Come nell’opera di Picasso, emerge una nuova visione di arte, tipica del XX secolo, oramai lontana dai canoni classici dell’equilibrio e dell’armonia. Essa denuncia la negatività disarmonica, la frammentarietà e l’irrazionalità del reale. La ragione dormiente genera mostri. Ma a chi si riferivano Goya e Guttuso? Non certo agli autori dei delitti, né ai mandanti. Essi sono sempre vigili e pronti a utilizzare il male per i propri scopi. Il sonno è dei cittadini, dell’opinione pubblica. In un contesto in cui la coscienza civile dorme, si generano mostri capaci di ogni atrocità.