di Enzo Guarnera
È un termine desueto, ma assolutamente attuale. Nella greppia, all’interno della mangiatoia, viene messo il cibo per gli animali collocati nella stalla. Ad essa si accostano con grande voracità.
Da sempre, nella storia del genere umano, la contesa per la conquista del potere, politico ed economico, ha uno scopo prevalente: accedere alla greppia e non allontanarsene più.
È questa una possibile chiave di lettura della inedita e composita maggioranza che sostiene l’attuale governo italiano. Certo, la si giustifica con l’esigenza di condurre il Paese fuori dalla crisi economica, aggravata dalla pandemia, e con la necessità di gestire al meglio le notevoli risorse economiche, oltre 200 miliardi di euro, messe a disposizione dalla Unione Europea.
Per tale ragione si è fatto appello al senso di responsabilità della intera classe politica. Non nego che ciò sia anche vero. Ma vi sono segnali che giudico inquietanti.
In attesa che il PNRR divenga operativo, con la predisposizione di progetti credibili, ancora tutti in alto mare, i vari ministri stanno provvedendo a reclutare gli esperti e dirigenti della Pubblica Amministrazione che dovranno predisporre tali progetti. Con quali criteri avviene il reclutamento? Tutto appare nebuloso e poco trasparente. Dalle poche notizie che si hanno pare vi siano molti amici e persone fedeli, di “area”, di ciascun partito al quale appartiene ciascun ministro. Sono quelli che i latini chiamavano “clientes”.
Come si fa, in simile contesto, a non restare tutti insieme, uniti sino alla fine della legislatura? Non voglio apparire disfattista, ma una vera democrazia si caratterizza anche per la chiara conoscenza dei criteri con i quali si affidano gli incarichi determinanti per le sorti dei cittadini.
Mi chiedo: chi controlla? Dove sono i sindacati? Dove sono i partiti? Dov’è, se vi è, la libera (?) informazione?
Dimenticavo: potrebbero essere, più o meno tutti, in prossimità della greppia.