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Pandemia e nucleare, Macron in campagna elettorale

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AGI – La pandemia da Covid-19 non è finita, l’Europa è attraversata da una quinta ondata di contagi, in Francia, il presidente, Emmanuel Macron, ha annunciato una campagna di richiamo del vaccino anti-Covid per coloro che hanno più di 50 anni, campagna che partirà dai primi di dicembre; per gli over 65 e le persone più vulnerabili, la terza dose sarà necessaria per ottenere il green pass, il codice QR necessario per entrare nei luoghi pubblici.

Il presidente francese è tornato in tv, per la nona volta dall’inizio della pandemia, a parlare di Covid.

L’ultima apparizione sulle reti nazionali era stata il 12 luglio quando aveva annunciato ai cittadini il pass sanitario e la vaccinazione obbligatoria per il personale sanitario.

Adesso, con lo sguardo rivolto al voto di aprile per le elezioni presidenziali, ha fatto un discorso da campagna elettorale: ha vantato i successi economici, ricordato come sia aumentato il potere d’acquisto e i conti siano tornati sotto controllo e ha annunciato un cambio di linea sull’energia nucleare: accanto all’energia da fonti rinnovabili, riprenderà la costruzione dei reattori nucleari.

Sono i 51 milioni di francesi che sono completamente immunizzati e 6 milioni quelli ancora riottosi.

Macron ha invitato tutti a vaccinarsi. “Il mio primo messaggio è un appello ai 6 milioni di voi che non sono ancora vaccinati: vaccinatevi. Vaccinarsi ci mette in grado di vivere normalmente. Ed essere liberi in una nazione come la Francia implica essere responsabili e mostrare solidarietà. Conto su di voi”.

Poi ha spiegato che sarà necessaria una terza dose di vaccino anti-Covid affinché gli over 65 e le persone vulnerabili possano rinnovare il green pass, il codice QR  necessario per accedere ai luoghi pubblici.

Macron ha spiegato che questa misura entrerà in vigore dal 15 dicembre e non ha specificato se questo vincolo riguarderà solo gli over 65 o se si estenderà anche alle persone a rischio, come obesi e diabetici, anche se più giovani.

Da settembre, infatti, i più anziani e vulnerabili possono beneficiare di una dose di richiamo del vaccino anti-Covid, il più delle volte una “terza dose”, a condizione che la loro vaccinazione risalga a più di sei mesi prima.

La dose di richiamo mira a compensare la perdita di efficacia osservata per tutti i vaccini anti-Covid nel tempo. Ebbene Macron ha annunciato che tutti gli over 50 potranno beneficiare di questa dose di richiamo.

“Più dell’80% delle persone in terapia intensiva ha più di 50 anni, motivo per cui dall’inizio di dicembre verrà lanciata una campagna di richiamo per i nostri connazionali di età compresa tra 50 e 64 anni”.

Il green pass in Francia è obbligatorio dall’estate in tutti i luoghi che ospitano più di 50 persone, così come nei bar, ristoranti, ospedali (salvo emergenze) e nei grandi centri commerciali.

I cittadini possono ottenere il documento se sono completamente vaccinati contro il coronavirus o con un test negativo; e da metà ottobre, questo test viene pagato da coloro che non sono vaccinati. La sua applicazione ha generato proteste con cadenza settimanale, anche se la mobilitazione, già scarsa, sta perdendo forza.

La lotta al Covid duque come condizione per non fermare la ripresa, così importante in vista delle elezioni presidenziali di aprile. Il presidente nei sondaggi resta saldamente al top del gradimento degli elettori, con il 34%, seguito dal ‘non-candidato’, il polemista Eric Zemmour, al secondo posto, e lanciato verso un possibile testa a testa con il presidente al secondo turno. Il centrodestra da parte sua fa fatica a costruire una dinamica interessante e non ha ancora scelto un candidato; il centrosinistra è ai minimi storici.

Nel suo discorso alla nazione, Macron si è dunque voluto giocare la carta dei buoni risultati economici: “La nostra crescita è superiore al 6%, la Francia è in testa fra le grandi economie europee e abbiamo la disoccupazione che è ai livelli più bassi da 15 anni a questa parte. Siamo tra i pochi Paesi dove la povertà non è aumentata e siamo riusciti a fare tutto questo contenendo la spesa pubblica, dato che il nostro deficit sarà inferiore al 5% del Pil già da quest’anno”. 

Macron ha aggiunto che “i prestiti garantiti dallo Stato saranno estesi fino a giugno 2022″, ricordando gli importanti investimenti fatti per ristrutturare le strutture sanitarie”. 

“Questa strategia del whatever it takes, che si aggiunge al piano di rilancio da 100 miliardi grazie all’iniziativa Ue, ci ha consentito non solo di resistere alla crisi, ma anche di rimbalzare più forte oggi”.

Poi l’annuncio sul nucleare. “Per garantire l’indipendenza energetica della Francia, per garantire l’approvvigionamento elettrico al nostro Paese e raggiungere gli obiettivi, in particolare la neutralità carbonica nel 2050, rilanceremo, per la prima volta da decenni, la costruzione di reattori nucleari nel nostro Paese, pur continuando a sviluppare energie rinnovabili”.

La Francia, che deriva la maggior parte della sua elettricità dal nucleare, sta attualmente costruendo un solo reattore nucleare di nuova generazione, il Flamanville EPR, i cui lavori iniziati nel 2007 non sono ancora stati completati.

L’Hexagone prevede di costruire sei EPR aggiuntivi e EDF, l’azienda di produzione e distribuzione elettrica, ha presentato un dossier al governo in primavera sulla fattibilità e le condizioni di tale programma. Anche recentemente Macron aveva annunciato investimenti in un futuro progetto di reattore piccolo.

“Se vogliamo pagare la nostra energia a prezzi ragionevoli e non dipendere dall’estero, dobbiamo sia continuare a risparmiare energia sia investire nella produzione di energia senza emissioni di carbonio sul nostro suolo”, ha spiegato.

Del resto più volte, negli ultimi mesi, il presidente francese aveva evidenziato i vantaggi dell’energia nucleare, soprattutto dal punto di vista climatico. “Saranno proprio questi investimenti -ha assicurato- che ci consentiranno di mantenere i nostri impegni quando chiuderemo la COP 26 a Glasgow“.

Source: agi


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