AGI – Ritornano i disordini a Belfast, dove in una settimana due bus sono stati dirottati e dati alle fiamme in quartieri a maggioranza protestante e unionista. L’ultimo caso è avvenuto ieri notte a Newtownabbey, un sobborgo nel Nord della capitale nordirlandese, quando quattro uomini mascherati sono saliti su un autobus a due piani, hanno intimato ai passeggeri di scendere per poi incendiare il mezzo.
È la stessa dinamica di quanto accaduto lo scorso 1 novembre a Newtownards, 20 chilometri a Est di Belfast e di analoghi episodi avvenuti lo scorso aprile, quando la tensione era riesplosa in seguito alla decisione delle autorità di non prendere provvedimenti contro alcuni politici del Sinn Fein, il partito repubblicano cattolico un tempo contiguo all’Ira, che avevano partecipato a un funerale in violazione delle restrizioni contro il Covid-19.
La Brexit ha riaperto le cicatrici dei ‘Troubles’, le violenze settarie tra protestanti unionisti e repubblicani cattolici che insanguinarono l’Irlanda del Nord per trent’anni. Lo scorso aprile i quartieri a maggioranza protestante di Belfast furono per oltre una settimana teatro di rivolte che le forze dell’ordine stanno faticarono a controllare.
Le autorità ora temono il ripetersi di scene che si era creduto di aver consegnato alla storia con i trattati di pace del Venerdì Santo del 1998, che posero fine ai ‘Troubles’. La ragione del malessere unionista è il protocollo sull’Irlanda del Nord previsto dagli accordi sulla Brexit.
Per evitare il ritorno di una frontiera doganale tra Dublino e Belfast, che avrebbe violato gli accordi di pace (e suscitato l’ira del presidente Usa, Joe Biden, orgoglioso delle sue origini irlandesi), sono stati imposti controlli al confine marittimo tra l’Irlanda e l’Inghilterra.
Il partito unionista Dup aveva sostenuto la Brexit sperando di rafforzare i legami con Londra ma il risultato è apparso l’esatto contrario ai suoi sostenitori, che stanno portando avanti una campagna per l’abolizione del protocollo.
“Ci sentiamo cittadini di serie B”, dichiararono ai cronisti alcuni dei ragazzi che lo scorso aprile parteciparono agli scontri nei quartieri di Derry, Carrickfergus, Newtonabbey e Shankill. Ragazzi a volte tredicenni o quattordicenni, che hanno lanciato pietre e ordigni incendiari contro gli agenti mentre venivano incitati con grida e applausi dai parenti più anziani.
La criminalità comune è sicuramente parte del problema. Numerosi analisti hanno ipotizzato una possibile reazione delle gang ad alcune recenti operazioni antidroga che hanno decapitato alcuni clan dei quartieri periferici.
Source: agi