AGI – La Camera dei Rappresentanti statunitense ha approvato con 228 voti a favore e 206 contrari il piano per le infrastrutture da oltre 1.000 miliardi di dollari voluto dal presidente Joe Biden. Il pacchetto, che ha già ricevuto l’ok del Senato ad agosto, passa ora alla firma dell’inquilino della casa Bianca per il varo definitivo. Il disco verde è arrivato dopo una dura giornata di trattative all’interno del partito democratico.
L’intesa raggiunta tra l’ala moderata e quella progressista prevede che l’altro grande pacchetto messo a punto dalla Casa bianca, il Build Back Better da 1.850 miliardi di dollari, che contiene misure sull’assistenza sanitaria, l’istruzione, il clima, l’immigrazione e le tasse, venga votato entro la settimana del 15 novembre se l’Ufficio di Bilancio della Camera confermerà le stime di spesa fatte dalla Casa Bianca.
Per mettere d’accordo le due anime del partito è dovuto scendere in campo lo stesso Biden, che ha rinunciato a tornare nel Delaware per il weekend e ha spinto sui congressisti affinchè le divergenze non affossassero il progetto da 1.200 miliardi di dollari che punta all’ammodernamento della rete infrastrutturale statunitense. Inizialmente, l’ala progressista si era rifiutata di votare il provvedimento se non fosse stato presentato contemporaneamente all’attenzione dell’emiciclo anche il piano sociale, su cui i moderati hanno invece espresso dubbi in termini di spesa.
Quello che sembrava avviarsi a essere un naufragio per la Casa Bianca si è trasformato in una vittoria che mette fine a uno stallo durato mesi e sblocca l’agenda economica dell’amministrazione. I leader democratici avevano sperato inizialmente di poter ottenere un voto favorevole su entrambi i pacchetti all’ordine del giorno, ma hanno poi deciso di rinviare il voto sul piano sociale quando alcuni rappresentanti centristi hanno chiesto di verificarne l’effettivo costo attraverso un panel indipendente.
La spaccatura non poteva peraltro avvenire in un momento più delicato per la Casa Bianca, dopo le difficili elezioni di pochi giorni fa, che hanno visto i repubblicani vincere in Virginia e hanno acceso il timore che il Gop possa riconquistare la maggioranza di Camera e Senato alle elezioni di mid term del 2022. Biden non ci ha pensato due volte, ha alzato la cornetta del telefono e dalla Casa Bianca ha lanciato messaggi a favore dell’unità.
Il piano infrastrutture ha ricevuto il voto favorevole anche di 13 rappresentanti repubblicani, dopo i 19 membri del Gop che lo avevano già sostenuto in Senato. Al suo interno sono previste spese per intervenire su strade, ferrovie, porti, aeroporti, ponti e per espandere la rete internet a banda larga e quella delle colonnine di ricarica per le auto elettriche. Ma se il pacchetto infrastrutture necessita ora soltanto della firma di Biden per diventare operativo, vita più difficile rischia di avere il piano sociale.
Se anche dovesse passare alla Camera nei tempi promessi dai centristi, il provvedimento non avrà certo vita facile al Senato, dove i repubblicani hanno già annunciato una fiera e compatta opposizione e il democratico Joe Manchin ha fatto sapere che non intende votarlo. E con l’aula divisa perfettamente a metà per la Casa Bianca il problema non sarà da poco.
“Stasera abbiamo fatto un monumentale passo avanti come nazione”, ha commentanto Biden. Il provvedimento bipartisan, “unico in una generazione”, aggiunge, “creerà milioni di posti di lavoro, trasformerà la crisi climatica in un’opportunità, e ci metterà sulla strada per vincere la competizione economica del 21esimo secolo”.
Il pacchetto da 1.200 miliardi di dollari, prosegue Biden, “creerà posti di lavoro ben pagati che non possono essere esternalizzati. Posti di lavoro che trasformeranno il nostro sistema di trasporto con gli investimenti più significativi da generazioni in treni passeggeri e merci, strade, ponti, porti, aeroporti e trasporti pubblici. Questo renderà più facile e più rapido per le aziende portare le merci sul mercato e ridurrà i colli di bottiglia della catena di approvvigionamento ora e per i decenni a venire. Questo allenterà le pressioni inflazionistiche e abbasserà i costi per le famiglie lavoratrici. Il disegno di legge creerà posti di lavoro sostituendo le tubature dell’acqua in piombo in modo che ogni famiglia possa bere acqua pulita. Renderà internet ad alta velocità accessibile e disponibile ovunque in America. Questa legge ci consentirà di fare passi storici e significativi per affrontare la crisi climatica. Costruiremo la prima rete nazionale di stazioni di ricarica per veicoli elettrici in tutto il paese. Faremo uscire l’America dai margini della produzione di pannelli solari, parchi eolici, batterie e veicoli elettrici per far crescere queste catene di approvvigionamento. Questa legge ci consentirà di ricompensare le aziende che pagano buoni salari e acquistano i loro materiali qui negli Stati Uniti, e potremo esportare questi prodotti e tecnologie nel mondo. Faremo anche investimenti storici nel risanamento ambientale e nella bonifica, e accresceremo la nostra resilienza di fronte alle prossime super tempeste, siccità, incendi e uragani che provocano miliardi di dollari di danni ogni anno”.
Biden si dice “anche orgoglioso che sia stata votata una regola che permetterà il passaggio del Build Back Better Act alla Camera dei Rappresentanti la settimana del 15 novembre. Il Build Back Better Act”, sottolinea, “sarà un investimento, unico in una generazione, nella nostra gente. Abbasserà i costi per l’assistenza sanitaria, la cura dei bambini, l’assistenza agli anziani, i farmaci e la scuola materna. E le famiglie della classe media otterranno una riduzione delle tasse. Questa legge”, afferma il presidente, “è anche fiscalmente responsabile, completamente coperta, e non aumenta il deficit. Lo fa assicurandosi che gli americani più ricchi e le aziende più grandi comincino a pagare la loro giusta quota e non aumenta le tasse di un solo centesimo su chiunque guadagni meno di 400.000 dollari all’anno. Non vedo l’ora di firmare entrambi questi disegni di legge in legge. Tra generazioni”, conclude Biden, “la gente si guarderà indietro e saprà che questo è il momento in cui l’America ha vinto la competizione economica per il 21esimo secolo”.
Source: agi