Type to search

A Roma il G20 delle 3 P: persone, pianeta, prosperità

Share

Le disuguaglianze ci ricordano che il pianeta in cui viviamo è un gigante malato, da ben prima che scoppiasse la pandemia. Da qui la necessità di invertire la rotta sul riscaldamento globale, sul degrado dei suoli, e sulla perdita della biodiversità. “Il G20 è l’occasione di concretizzare degli impegni per il clima realmente ambizioni e necessari, anche in previsione della decisiva Cop26 di Glasgow”, spiegano gli attivisti che avvertono “non abbiamo più tempo da perdere”. Fridays For Future in corteo a Roma durante il vertice

Di Antonino Gulisano

Si apre oggi, sabato 30 ottobre, a Roma, il vertice del G20 che proseguirà anche domani, domenica 31.
Cos’è il G20?
Il G20 è il foro internazionale che riunisce le principali economie del mondo. I Paesi che ne fanno parte rappresentano più del 80% del PIL mondiale, il 75% del commercio globale e il 60% della popolazione del pianeta.
Si tiene ogni anno un Vertice finale, con la partecipazione dei Capi di Stato e di Governo.
La sua leadership ruota su base annuale tra i suoi membri. L’Italia ha assunto la presidenza del 2021 il 1° dicembre 2020. Una “Troika”, composta dal Paese che detiene la Presidenza, il suo predecessore ed il suo successore, assicura la continuità dei lavori. La Troika è attualmente composta da Arabia Saudita, Italia e Indonesia.
Nel processo preparatorio di ogni Presidenza, gli Sherpa, diplomatici di alto livello che rappresentano i governi del G20, sono incaricati di portare avanti i negoziati, costruire il consenso tra i membri, discutere i punti dell’agenda del Vertice e coordinare il lavoro del G20. Gli Sherpa redigono inoltre il Comunicato finale che sarà sottoscritto al Vertice dei Leader.
L’approfondimento di questioni specifiche di rilevanza internazionale è affidato ai cosiddetti Gruppi di Lavoro composti da esperti dei Paesi membri, che affrontano molteplici tematiche legate all’Agenda del G20. Ogni Gruppo è coordinato da un rappresentante del Ministero della Presidenza di turno, competente per la specifica tematica.
Durante la Presidenza italiana 2021, i Gruppi di lavoro hanno affrontato le seguenti tematiche: Agricoltura, Anticorruzione, Cultura, Sviluppo, Economia digitale, Istruzione, Occupazione, Transizione energetica e sostenibilità climatica, Ambiente, Salute, Ricerca e istruzione superiore, Turismo, Commercio e investimenti.
“Il G20 è l’occasione di concretizzare degli impegni per il clima realmente ambizioni e necessari, anche in previsione della decisiva Cop26 di Glasgow dove i paesi stentano a trovare un accordo persino sull’uscita dal carbone, che sarebbe dovuta avvenire già anni e anni fa”, spiegano gli attivisti che avvertono “non abbiamo più tempo da perdere”.
La ricetta italiana per il G20 di quest’anno è quindi a base di tre P: persone, pianeta, prosperità. E a loro volta – a voler forzare ulteriormente l’allitterazione – ne derivano altre: paesi, partnership, progresso. L’impressione, insomma, è che i temi del G20 del 2021 pongano obiettivi tanto ambiziosi quanto imprescindibili per il futuro delle relazioni internazionali.
Persone
“La pandemia da Covid-19 e la conseguente crisi economica e sociale stanno infliggendo un duro colpo ai cittadini di tutte le parti del mondo, mettendo a repentaglio la loro vita, il loro lavoro, le relazioni sociali e peggiorando le prospettive per il loro futuro e per quello delle generazioni più giovani.” Si legge così nell’agenda italiana in cima alla quale ci sono le persone.
Tra gli obiettivi del G20 c’è quindi la riduzione delle disuguaglianze, drammaticamente aumentate dall’attuale emergenza sanitaria, non solo all’interno dei singoli stati, ma anche tra i paesi stessi e tra i continenti e le regioni del mondo. L’agenda italiana intende quindi contribuire ad una società globale più giusta, equa e sostenibile, attraverso “una sorta di nuovo umanesimo”. In altre parole, l’Italia non fa che rilanciare il primo dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) dell’ONU: eradicare la povertà. L’attuale situazione socio-sanitaria con le sue ricadute economiche offre l’opportunità per affrontare gli squilibri delle nostre società.
E a livello globale la prima sfida in tale direzione non può che essere quella dei vaccini, la cui distribuzione dovrà avvenire in modo eguale, superando le barriere che hanno fin qui diviso paesi ricchi e poveri.
Pianeta
Le disuguaglianze ci ricordano poi che il pianeta in cui viviamo è un gigante malato, e da ben prima che scoppiasse la pandemia. Da qui la necessità di invertire la rotta sul riscaldamento globale, sul degrado dei suoli, e sulla perdita della biodiversità. Sono anche questi obiettivi che rientrano tra i 17 SDG.
“Dobbiamo avviare una transizione concreta verso economie verdi, sfruttando le energie rinnovabili e muovendoci verso città moderne e intelligenti”. Un vero e proprio cambio di passo, stando alla presidenza italiana, per rivoluzionare urbanizzazione, energia e mobilità del futuro. E il G20 vuole dare il suo contributo in luce del più importante evento internazionale sui cambiamenti climatici, ovvero la COP26, conferenza che inizierà il prossimo primo novembre, cioè l’indomani della fine del vertice dei 20 grandi del mondo. La vicinanza tra i due forum multilaterali sembra un’occasione da non sprecare: trovare una risposta globale alle esigenze ambientali e climatiche non è più un’opzione, né la ricerca di un bilanciamento tra sviluppo economico e difesa dell’ambiente. “È una condizione ineludibile per il nostro benessere comune, la pace e la sicurezza internazionale”, come chiosa l’agenda del nostro paese.
Prosperità
Trovare soluzioni all’emergenza climatica non potrà che passare dalla ricerca di una nuova prosperità, terzo grande pilastro del G20 di quest’anno. La parola d’ordine è rivoluzione tecnologica. L’obiettivo è far sì che la digitalizzazione porti a una crescita congiunta, senza “sperequazioni e precarietà”. Per farlo, bisogna eliminare le disuguaglianze anche in questo settore, ovvero estendendo a tutti l’accesso a internet e garantendo un’adeguata alfabetizzazione digitale. È chiaro quindi che il tema della prosperità sottintende un cambiamento dei sistemi socio-economici, affinché i cittadini godano dei benefici derivanti dal progresso tecnologico. In particolare, “rendere più efficaci le prestazioni sanitarie; agevolare la condivisione di dati per rafforzare i meccanismi globali di risposta alle pandemie; rendere flessibili i modelli organizzativi per redistribuire meglio il carico di lavoro domestico tra uomini e donne; migliorare l’efficienza delle reti di distribuzione energetica e moltiplicare il raggio di azione delle attività didattiche.”
In conclusione, le tre P del G20 di quest’anno sono strettamente interconnesse e tra loro complementari. Una maggior eguaglianza e l’eliminazione della povertà, infatti, si possono raggiungere attraverso un’economia rispettosa delle risorse planetarie. Un modello economico “più green”, quindi, sottende la cancellazione delle esternalità negative che precarizzano molte popolazioni. E ne consegue che la prosperità sia un multidimensionale processo innovativo, sostenibile ed inclusivo, affinché la crescita non sia un traguardo raggiunto da pochi, ma un percorso collettivo nel nome del bene comune.
Inoltre, Fridays For Future torna in Piazza a Roma il 30 ottobre con un corteo durante le trattative finali del G20.
L’appuntamento, fa sapere l’organizzazione dei giovani che seguono le orme dell’attivista per il clima Greta Thunberg, è alle 15 a Piramide per arrivare fino a Bocca della verità, insieme alle numerose realtà della Società della Cura, i sindacati di base e gli spazi sociali romani, nonché le delegazioni dei lavoratori della Gkn e Ilva.