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Una donna è stata condannata per aver abbandonato cinque cuccioli davanti un canile

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AGI –   Ha lasciato cinque cuccioli di cane dentro una scatola di cartone senza acqua né cibo fuori l’ingresso del canile di Copertino, si è voltata, è salita in macchina e proprio quando pensava di essersi liberata del ‘problema’ per sempre è stata incastrata dalle immagini delle telecamere di sorveglianza e condannata a pagare una multa di 4mila euro.

Condannata per il reato di abbandono di animali

E’ una delle tante storie di abbandono di animali domestici, ma questa volta il responsabile non è rimasto impunito. Le forze dell’ordine sono riuscite a rislaire alla donna, 47 anni e residente a Porto Cesareo, attraverso la targa della macchina. Il 27 ototbre il tribunale di Lecce l’ha condannata per il reato di abbandono di animali che il nostro ordinamento prevede e punisce all’articolo 727 del codice penale. “Chiunque abbandona animali domestici – recita l’articolo 727 -o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda da 1.000 a 10.000 euro. Alla stessa pena soggiace chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze”.

Il ruolo dell’Ente nazionale protezione animali

L’Ente nazionale protezione animali attraverso l’avvocato Enpa, Claudia Ricci e l’avvocato Vincenza Raganato di Enpa Rete Legale a Lecce, si era costituito parte civile. Sulla donna grava la condanna al pagamento dell’ammenda di 4mila euro e al risarcimento del danno in favore di Enpa di 5mila euro, oltre al pagamento delle spese legali.

“Una vittoria importante – afferma Carla Rocchi, Presidente nazionale Enpa – che punisce finalmente un reato che, purtroppo, troppo spesso rimane impunito ma che è una vera piaga del nostro Paese, soprattutto in alcune zone: l’abbandono. Quest’estate c’è stata una vera emergenza: l’abbandono dei gatti è aumentato del 60%, e per quanto riguarda i cani abbiamo constatato un aumento delle cessioni del 17%. Tra le cause principali di queste cessioni c’è il ricovero (53%) o la morte dei proprietari anziani e nessun parente disposto a prendersi cura dell’animale (62%). È molto alto il dato delle cessioni dovute all’aggressività dell’animale (53%), ma, in alcuni casi, sono bastati graffi o piccole contusioni per giustificare l’allontanamento. E aggiungo che a discapito di quanto si pensi non è purtroppo un fenomeno estivo”.

Source: agi


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