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Perché per il tumore del colon-retto è fondamentale un intervento rapido

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AGI – L’intervento chirurgico per il tumore al colon-retto andrebbe eseguito nel più breve tempo possibile e non, come avviene oggi, dopo mesi di attesa dopo la chemio e radioterapia pre-operatoria. A questa conclusione è giunto un gruppo di ricerca del Policlinico universitario di Cagliari, guidato da Angelo Restivo e Simona Deidda.

I pazienti che si sottopongono all’operazione entro 60 giorni dalla diagnosi hanno una percentuale di sopravvivenza superiore all’80% entro 5 anni (contro il 67,6% in caso di attese più lunghe) e quasi del 60% ai 10 anni dell’intervento, contro il 41%.

La scoperta, secondo Restivo e Deidda che lavorano nella struttura di Chirurgia Colo-Proctologica del Policlinico ‘Casula’ di Monserrato (Cagliari) diretta da Luigi Zorcolo, potrebbe modificare le linee guida mondiali della cura di questo tipo di tumore.

I risultati della ricerca sono stati pubblicati da ‘Jama Surgery’, prestigiosa rivista chirurgica internazionale. Restivo e colleghi hanno analizzato i dati di 1.064 pazienti (età media 64 anni, il 61,5% maschi) con tumore del retto che mostravano uno stadio di risposta tumorale non completa alla Crt neoadiuvante (la chemio e la radioterapia) trattati nei 12 centri di riferimento.

“In definitiva – riassume Restivo – “tempi di attesa più lunghi prima dell’intervento sono stati associati a una sopravvivenza più bassa rispetto a tempi di attesa più brevi sia a 5 che a 10 anni“. Il tumore del colon retto è il più frequente nell’intera popolazione: in Italia si registrano circa 50 mila nuovi casi l’anno, un migliaio in Sardegna. In Sardegna l’incidenza è di circa 70 casi ogni 100 mila abitanti.

“Il trattamento standard prevede l’esecuzione di una terapia preoperatoria che comprende la chemioterapia e la radioterapia”, ricorda Restivo, “seguite da un tempo d’attesa prima dell’intervento definitivo di resezione del retto che può arrivare a ben oltre i 3 mesi. Questa strategia migliora i risultati chirurgici in parte dei pazienti ma nel gruppo di quelli che non rispondono bene alle terapie potrebbe essere deleteria. Questi dovrebbero essere identificati rapidamente e sottoposti senza indugio alla resezione chirurgica”.

Lo studio è il risultato del lavoro del network nazionale di ricerca sul cancro del colon-retto della Società Italiana di Chirurgia Oncologica, Sico Oncoteam, che includei più importanti centri di riferimento Italiani per la chirurgia del colon e del retto. 

Source: agi


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