AGI – “Siamo tutti in attesa, non abbiamo notizie precise di dove sia Eitan o e nemmeno sappiamo come sia andata la dinamica del trasferimento che di sicuro però sappiamo essere stato illecito”. Lo dice all’AGI Cristina Pagni, civilista che assiste la zia Aya a cui era stato affidato il piccolo superstite dell’incidente della funivia del Mottarone. Ieri il bambino è stato portato dal nonno materno in Israele e la procura ha aperto un fascicolo per sequestro.
“Di sicuro nessun aeroporto pubblico ha segnalato il suo passaggio – prosegue – quindi, per esclusione, riteniamo che sia stato portato via con un volo privato anche perché non sarebbe potuto uscire in quanto già ampiamente segnalato.
L’ipotesi dei servizi segreti? Aleggia ma non abbiamo certezza che il nonno effettivamente ne facesse parte”.
Intanto Aya Biran-Nirko, la zia paterna di Eitan, nominata tutrice legale, ha parlato davanti alla sua abitazione alla presenza dei cronisti, con accanto i due avvocati Simbari e Bertino: “Eitan è cittadino italiano, è arrivato in Italia a un anno, la sua casa è a Pavia dove è cresciuto. Tutto il suo percorso di vita è stato a Pavia. Lo aspettiamo a casa e siamo molto preoccupati per la sua salute”.
La donna ha sottolineato che “le visite con i familiari” materni “sono sempre state regolari, con una modalità che tiene in considerazione le necessità terapeutiche del bambino, per non privare Eitan dell’affetto e dei rapporti con la famiglia materna”.
Ieri, “come programmato, è stato preso dal suo nonno materno Shmuel per una giornata in compagnia dei nonni”.
Aveva soltanto “i suoi vestiti, il girello e la carrozzina”. Il nonno materno “è venuto a prenderlo verso le 11:30, doveva tornare alle 18:30, poco prima delle 19 ho mandato un messaggio ma non c’è stata nessuna risposta. Allora ho cominciato a chiamare e dopo un’ora mi è arrivato un messaggio con scritto ‘Eitan è tornato a casa’”.
Source: agi