AGI – Resta il no della Lega all’obbligo vaccinale. Perplessità anche sull’estensione del green pass, misura preannunciata dallo stesso presidente del Consiglio, Mario Draghi. La cabina di regia per valutare le prossime misure da mettere in campo dovrebbe tenersi la prossima settimana, probabilmente giovedì. In vista della riunione, il partito di Matteo Salvini lancia cinque ‘controproposte’ per spingere la campagna vaccinale ma senza introdurre l’obbligo dell’iniezione.
Dopo lo strappo nella maggioranza, con la Lega che ha votato contro la certificazione verde, consumatosi in commissione alla Camera sul decreto green pass (atteso in Aula lunedì e sul quale il governo sarebbe orientato a porre la questione di fiducia), non si placano le polemiche interne alle forze che sostengono l’esecutivo. Il Pd, Leu e Forza Italia, ma anche i 5 stelle – seppur con toni meno categorici – ribadiscono il pieno appoggio alla linea Draghi, mentre la Lega – che garantisce di non avere alcuna intenzione di abbandonare il governo – insiste sulla necessità di non introdurre norme che “complicano la vita ai cittadini”.
E dopo un confronto in videoconferenza tra il leader Salvini e i presidenti di Regione Massimiliano Fedriga, Attilio Fontana, Maurizio Fugatti, Christian Solinas, Nino Spirlì, Donatella Tesei, Luca Zaia, il partito di via Bellerio annuncia cinque proposte sul piano vaccinale e il green pass, sottolineando la necessità di “salvaguardare la libertà ed evitare obblighi o costrizioni” che per la Lega “potrebbero servire solo in via eccezionale per alcune categorie specifiche”.
Per Salvini “bisogna educare, spiegare, accompagnare, non costringere”. Sull’obbligo vaccinale, annuncia infine, “mi confronterò con il presidente Draghi e su questo la Lega è assolutamente convinta e compatta. Con Draghi ci vedremo in settimana”, spiega il leader leghista. Dunque, oltre alla possibile riunione della cabina di regia sull’ipotesi di estendere il green pass, che potrebbe tenersi giovedì, in settimana è atteso anche un nuovo confronto tra Salvini e il presidente del Consiglio.
Sul fronte opposto si schiera Enrico Letta, che tiene a rivendicare come il Pd sia “il partito più draghiano, siamo quelli che creano meno problemi e aiutano a risolverli. Sono altri che fanno altri giochi, ma non ci riguarda questo”. A margine di una iniziativa elettorale in vista delle suppletive a Siena, dove il segretario dem è candidato, Letta esprime “sostegno pieno al governo su tutto ciò che è estensione di obbligo vaccinale e di green pass”, perchè “se vogliamo libertà e ripresa delle attività, c’è bisogno di essere seri nell’applicazione delle regole. Sosteniamo quello che il governo Draghi sta facendo e chiediamo a tutti di fare lo stesso”.
Questo “non è il momento dei litigi e delle ripicche, ma il momento in cui bisogna tutti rimboccarsi le maniche“, aggiunge. Dello stesso avviso Leu, secondo cui l’obbligo vaccinale “è un’opzione realistica”, afferma Francesco Laforgia. Forza Italia non si chiamerà fuori qualora si dovesse decidere per l’obbligo vaccinale: “Se servirà perchè no?”, osserva il ministro Renato Brunetta.
Anche il Movimento 5 stelle è pronto a fare la sua parte, sebbene con una posizione più cauta: “Mi auguro che non si arrivi all’obbligo ma non lo escludo come ipotesi”, spiega il capodelegazione pentastellato Stefano Patuanelli. Iv attacca: “Le polemiche di Salvini contro Draghi per aver avanzato l’ipotesi di obbligatorietà del vaccino, sono stucchevoli”, sostiene il vicecapogruppo Marco Di Maio, secondo il quale “se si rende necessario rendere obbligatorio il vaccino è anche perché ci sono leader politici che strizzano l’occhio ai No vax. Noi stiamo col presidente Draghi”. Nettamente contraria Giorgia Meloni: “Se il governo vuole l’obbligo vaccinale lo inserisca e se ne assuma la responsabilità”.
Intanto, riparte il confronto tra imprese e sindacati sui temi dell’occupazione ma anche della sicurezza sul lavoro, ovvero sull’utilizzo del green pass e la possibilità di spingere l’esecutivo a introdurre l’obbligo vaccinale nelle aziende e nei luoghi di lavoro. Lunedì i sindacati incontreranno Confindustria alle 18 e a seguire, alle 20, Confapi e altre organizzazioni.
Anche il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, è pronto a riprendere il confronto con le parti sociali. “Finora abbiamo gestito questo tema, la sicurezza nei luoghi di lavoro, con un metodo quello del confronto tre le parti sociali che ha prodotto dei protocolli. Oggi dico riprendiamo da lì, alle forze sociali dico riprendiamo il dialogo e alle forze politiche dico evitiamo la tattica dei balletti sulla sicurezza delle persone”, spiega.
Source: agi