di Gianni De Iuliis
Nanni, all’anagrafe Giovanni, Moretti è nato a Brunico il 19 agosto del 1953, durante un periodo di vacanza che i suoi genitori, romani, stavano trascorrendo nella rinomata località della Val Pusteria, in Trentino Alto Adige. Il celebre regista, attore, sceneggiatore e produttore cinematografico italiano festeggia dunque il suo 68esimo compleanno (gli giungano gli auguri più calorosi della nostra redazione).
Nel corso della sua carriera Nanni Moretti ha ricevuto nove David di Donatello e ha vinto undici Nastri d’argento.
Alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia ha vinto il Leone d’argento (Gran premio della giuria) per Sogni d’oro (1981); al Festival di Berlino ha vinto l’Orso d’argento (gran premio della giuria) per La messa è finita (1986), mentre al Festival di Cannes ha vinto il Prix de la mise en scène per Caro diario (1994) e la Palma d’oro per La stanza del figlio (2001).
Abbiamo estrapolato una serie di frasi ed espressioni, tratte dai suoi film, che sono entrate nell’eloquio quotidiano e che spesso sono usate anche dai più giovani, che forse ne ignorano la provenienza. Molte di tali frasi sono diventate categorie interpretative nel racconto della società e della politica.
– «Quant’è buono il budino di papà» (Io sono un autarchico, 1976)
– «Cacare non cagare, fica non figa» (Ecce bombo, 1978)
– «Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?» (Ecce bombo, 1978)
– «Giro, vedo gente, mi muovo, conosco, faccio delle cose» (Ecce bombo, 1978)
– «Rossi e neri tutti uguali? Te lo meriti, Alberto Sordi!» (Ecce bombo, 1978)
– «Non me ne andrò mai da questa casa, non lo voglio superare il complesso di Edipo» (Sogni d’oro, 1981)
– «Parlo mai di astrofisica io? Parlo mai di biologia io? Io non parlo di cose che non conosco» (Sogni d’oro, 1981)
– «La volgarità purtroppo ha trionfato ancora una volta» (Sogni d’oro, 1981)
– «Continuiamo così, facciamoci del male» (Bianca, 1984)
– «La felicità è una cosa seria no? Allora se c’è deve essere assoluta» (Bianca, 1984)
– «Io decido di voler bene, scelgo, e quando scelgo è per sempre» (Bianca, 1984)
– «Siamo diversi ma siamo uguali agli altri ma siamo diversi» (Palombella rossa, 1989)
– «Come parla? Le parole sono importanti» (Palombella rossa, 1989)
– «Le merendine di quand’ero bambino non torneranno più» (Palombella rossa, 1989)
– «Io credo nelle persone, però non credo nella maggioranza delle persone» (Caro diario, 1993)
– «Voi gridavate cose orrende e violentissime, e voi siete imbruttiti. Io gridavo cose giuste e ora sono uno splendido quarantenne» (Caro diario, 1993)
– «La sera del 28 marzo del 1994, quando vinse la destra, per la prima volta in vita mia mi feci una canna» (Aprile, 1998)
– «D’Alema dì una cosa di sinistra, dì una cosa anche non di sinistra, di civiltà. D’Alema dì una cosa, dì qualcosa, reagisci» (Aprile, 1998)