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Eraclìto. Panta rei

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di Gianni De Iuliis

«Negli stessi fiumi scendiamo e non scendiamo, siamo e non siamo».
(Eraclito)
Eraclito è considerato tradizionalmente il «filosofo del divenire», del «tutto scorre» (in greco panta rei), poiché concepisce il mondo come un flusso perenne, sempre in movimento.
Tutto è soggetto al tempo, alla trasformazione, anche ciò che sembra statico e immutabile: la vera forma dell’essere è il divenire.
È questo uno dei celebri frammenti del fiume, che evoca la tesi della contraddittorietà del reale. Ogni processo allude anche al processo opposto.
In verità già la Scuola Ionica ci ha rimandato una concezione del reale come fluire, tanto che ogni archè è un principio dinamico (acqua, aria, apeiron).
Non possiamo asserire con certezza che tale dottrina sia proprio di Eraclito, data la grande scarsità della documentazione giuntaci. Sovente infatti essa si confonde nelle testimonianze con quella degli eraclitei successivi, Cratilo in testa.
Tali frammenti non accennano solo alla tesi del divenire universale, ma anche a quella della struttura oppositiva del reale, mettendo in evidenza la contraddittorietà di ogni azione e di ogni realtà.
(24. Continua)