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FOOTBALL’S COMING TO ROME: AZZURRI, FATE IL ’68!

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di Lorenzo Lavacca

Poco più di 24 ore all’inizio del match più atteso dell’anno, la finale di Euro2020 al Wembley Stadium di Londra. Con grande orgoglio, l’Italia sarà una delle due protagoniste assieme all’Inghilterra a contendersi il titolo di campione d’Europa, titolo che i nostri azzurri hanno vinto una sola volta nel 1968. Inutile sottolineare l’importanza che questo titolo avrebbe per il calcio italiano e, in generale, per il movimento sportivo in Italia ma, soprattutto, è inutile dire come una vittoria negli Europei significherebbe regalare attimi di gioia e serenità a milioni di italiani che hanno sofferto e stanno tuttora soffrendo per via dell’emergenza sanitaria e per tutto ciò che è successo in quest’ultimo anno e mezzo.

Analizzando le formazioni, per l’Italia solito 4-3-3 con Bonucci-Chiellini inossidabile coppia al centro della difesa, mediana solida, tecnica e dinamica col trio Barella-Jorginho-Verratti, fascia destra a Di Lorenzo e sinistra ad Emerson Palmieri, per poi concludere con l’ormai classico tridente Chiesa-Immobile-Insigne. C’è tanta continuità per questa Italia, nel gioco, nelle scelte del CT Mancini ma anche nei riti pre-partita, divenuti ormai parte integrante del vincente percorso azzurro: il più gettonato e apprezzato dai tifosi è sicuramente la falsa partenza del pullman della squadra da Coverciano, che parte fingendo di essersi dimenticato di Gianluca Vialli per poi fermarsi e farlo salire prima di ripartire per davvero. Un rito, questo, che in realtà nasce da un reale equivoco prima di Italia-Turchia, 1° giornata dell’Europeo, quando Vialli fu davvero dimenticato dal pullman azzurro, prima di essere poi accolto sul mezzo.

Per l’Inghilterra, invece, meno scaramanzie e più dubbi: potrebbe essere confermato il 4-2-3-1 visto contro la Danimarca con il trio Saka-Mount-Sterling alle spalle del capitano Harry Kane, ma non è da esludere del tutto un ipotetico ritorno alla difesa a tre, che Southgate aveva proposto nella gara contro la Germania agli ottavi di finale. 

Intanto, l’Uefa ha scelto l’arbitro della finale: sarà il fischietto olandese Bjorn Kuipers, classe 1973. Il 48enne dei Paesi Bassi sarà coadiuvato dai connazionali Sander van Roekel e Erwin Zeinstra, mentre il quarto uomo sarà lo spagnolo Carlos del Cerro Grande. Per la partita al Wembley stadium erano previsti 15mila tifosi italiani, eppure è di qualche ora fa una nota del governo britannico che esorta i sostenitori azzurri a non venire a Londra per la finale, forse per la vicenda legata alla variante Delta che sta spopolando in Inghilterra, forse per limitare la travolgente onda azzurra. Una cosa è certa: dagli spalti, dalle piazze o dalle Tv di casa 60 milioni di italiani sono pronti a fare il tifo per una squadra che è partita in sordina, con molti dubbi e un timido entusiasmo, ha conquistato il gruppo A dei gironi, ha battuto l’Austria e il Belgio giocando a calcio, poi ha vinto contro la Spagna soffrendo fino all’ultimo, da grande squadra, e ora è giunta all’atto conclusivo di questo spettacolo, lì dove il passo per scrivere la storia a tinte azzurre è breve, lì dove anche una sola distrazione ci farebbe sprofondare nella fossa dei tre leoni, quelli inglesi. L’imperativo è quello di lottare fino all’ultimo e di non avere paura: forza Azzurri, siamo tutti con voi!