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Governo: scadenze fiscali rinviate al 20 luglio, sblocco dei licenziamenti “selettivo”, stop al cashback

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Un Dpcm ha prorogato dal 30 giugno al 20 luglio, senza maggiorazioni, il termine del versamento del saldo 2020 e del primo acconto 2021 di Irpef, Irap e dell’IVA. Il rinvio riguarda soltanto i contribuenti soggetti agli Indici sintetici di affidabilità economica (Isa). Finisce il blocco dei licenziamenti per l’industria manifatturiera ed edilizia, rinvio, invece, alla fine di ottobre soltanto per tessile, moda e calzaturiero, le cui aziende potranno usufruire della Cig gratuita

di redazione

È arrivato in extremis l’atteso Dpcm (Decreto del presidente del consiglio dei ministri) che proroga dal 30 giugno al 20 luglio, senza maggiorazioni, il termine del versamento del saldo 2020 e del primo acconto 2021 di Irpef, Irap e dell’IVA. Prevista anche la possibilità di rinviare fino al 20 agosto con una maggiorazione dello 0,4%.

Il rinvio, tuttavia, non è per tutti ma riguarda soltanto i contribuenti soggetti agli Indici sintetici di affidabilità economica (Isa, che hanno sostituito parametri e studi di settore), compresi gli aderenti al regime forfetario e quelli per i quali la legge prevede l’esonero dall’applicazione degli Isa (sono casi in cui gli indici non si applicano l’inizio dell’attività; la cessazione dell’attività; il non normale svolgimento dell’attività e il superamento del limite dei ricavi previsto).

Mentre sembra intravedersi la luce in fondo al tunnel di due anni orribili a causa della pandemia e delle restrizioni imposte per farvi fronte, dopo i continui rinvii, il contribuente italiano si trova davanti ad un mese di luglio di fuoco, non solo climaticamente. Infatti entro il 30 luglio il calendario fiscale prevede, addirittura, 263 scadenze, l’89 per cento delle quali comportano pagamenti. Una situazione difficilmente sostenibile, della quale, dopo il rinvio al 20 luglio dell’Irap, le imprese rimangono nell’incertezza per quanto attiene le cartelle esattoriali e gli altri atti del fisco e il pagamento di tasse e imposte.

Intanto dalla cabina di regia del governo, assieme al via libera della proroga fino al 31 agosto del blocco delle cartelle esattoriali. sono arrivate due decisioni molto controverse: lo sblocco “selettivo” dei licenziamenti e la “sospensione” del cashback.

Alla cabina di regia, presieduta dal premier Mario Draghi, hanno partecipato i ministri Franco, Orlando, Brunetta, Giorgetti, Speranza, Bonetti e Patuanelli. È stato trovato un accordo sullo sblocco dei licenziamenti per l’industria manifatturiera ed edilizia, rinvio, invece, alla fine di ottobre soltanto per il tessile e i settori ad esso collegati, cioè moda e calzaturiero, le cui aziende potranno usufruire della Cig gratuita.

I ministri hanno anche discusso sulla possibilità di erogare altre 13 settimane di cassa integrazione straordinaria a tutte le imprese di cui si stanno occupando i tavoli di crisi industriale che abbiano esaurito gli ammortizzatori.

I sindacati Cgil, Cisl e Uil, incontrati ieri pomeriggio (martedì) dal presidente Draghi, hanno espresso tutta la loro insoddisfazione per una decisione che non nel senso delle loro richieste.

Per quanto attiene al cashback, l’iniziativa fortemente voluta dal governo Conte, si è deciso di “sospendere” rimborsi e premi per tutto il secondo semestre del 2021, dunque dal 1° luglio il pagamento con le carte di debito e credito non porterà più i rimborsi né il ’superpremio’ da 1.500 euro ai maggiori utilizzatori, che saranno coperti solo se maturati nel primo semestre dell’anno.