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KID, il documento da leggere sempre prima di investire

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Acronimo di Key Information Document, contiene tutte le informazioni che possono essere utili per fare una valutazione adeguata dello strumento finanziario e di semplificarne il confronto con altri strumenti

di Corrado Piluccio

L’investitore medio spesso non ha a disposizione il tempo per comprendere a pieno il funzionamento di un prodotto finanziario, per cui anche dei prodotti già in portafoglio può capitare che non conosca di preciso i costi che sostiene, il rischio che corre, il tempo minimo per cui dovrà mantenere l’investimento, entro quanto tempo dovrà liquidarlo o a chi potrà rivolgersi in caso di problemi.

Una serie di perplessità che fortunatamente trovano una risposta concisa ed esaustiva all’interno del KID, il cui scopo è quello di dare all’investitore tutte le informazioni che possono essere utili per fare una valutazione adeguata dello strumento finanziario e di semplificarne il confronto con altri strumenti.

Devono obbligatoriamente presentare le loro informazioni fondamentali all’interno del KID tutti i prodotti soggetti a fluttuazione, i cosiddetti prodotti PRIIP, ai quali appartengono:

  • fondi comuni di investimento
  • obbligazioni convertibili
  • prodotti assicurativi con componente di investimento
  • prodotti emessi da Special Purpose Veicle
  • prodotti strutturati e strumenti derivati.

Il KID è stato istituito per ristabilire fiducia agli investitori, si presenta composto da un massimo di 3 pagine formato A4 ed è redatto in modo chiaro da permettere all’investitore di essere in grado di comprenderlo senza l’aiuto del mediatore. La consegna del KID è per legge gratuita e non vincolata all’acquisto, dovrà quindi essere non solo mostrato, ma consegnato al cliente prima dell’acquisto in modo da averne una copia da leggere con calma. Qualora non venisse consegnato il KID di un prodotto, è diritto del cliente richiederne una copia. È possibile trovare il documento su internet senza troppa difficoltà, o tramite il sito della società che ci ha proposto il prodotto oppure ricercando il prodotto sul sito ufficiale di Borsa Italiana.

Il documento conterrà le caratteristiche dello strumento, i costi, gli obiettivi, l’orizzonte temporale, la possibilità di esporre reclami sul prodotto o sulla condotta del consulente e l’indicatore SRI, quest’ultimo fondamentale per capire il livello di rischio del prodotto e per confrontarlo con altri strumenti. L’SRI, acronimo di Summary Risk Indicator, si presenta come una tabella composta dai numeri che vanno da 1 a 7, in cui il numero evidenziato ci sintetizzerà il livello di rischiosità dell’investimento di quel prodotto. Questo indicatore sarà calcolato tenendo conto del rischio di mercato e del rischio di credito; i numeri più vicini all’1 ci diranno che siamo di fronte ad un prodotto con basso rischio, mentre i numeri più vicini al 7 ci segnaleranno di avere di fronte un prodotto con alto rischio.