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Bielorussia, l'ira di Lukashenko: "Dall'occidente una guerra ibrida"

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AGI – Dopo lo scandalo internazionale causato dal ‘dirottamento’ su Minsk del volo Ryanair per arrestare l’oppositore 26enne Roman Protasevich, il presidente bielorusso difende, per la prima volta in pubblico, la decisione dell’atterraggio forzato del velivolo per un falso allarme bomba e rimanda al mittente le accuse di “pirateria di Stato”: è l’Occidente, ha detto parlando in Parlamento, ad aver ingaggiato una “moderna guerra ibrida” contro la Bielorussia. 

In favore di Minsk è arrivato il sostegno del Cremlino, per cui non vi è alcun motivo per “non credere” alle spiegazioni fornite dalla Bielorussia, mentre venerdì Lukashenko vola a Sochi per un summit col presidente russo, Vladimir Putin.

Il leader bielorusso – spalleggiato in aula dal capo dei servizi segreti, che qui ancora portano il nome sovietico di Kgb – non ha mostrato l’intenzione di evitare l’escalation dello scontro con Europa e Stati Uniti, che stanno delineando ulteriori misure punitive.

“Come previsto, tutti i malintenzionati all’estero e dentro il Paese hanno cambiato i metodi di attacco allo Stato”, ha denunciato Lukashenko, avvertendo che ormai “è stata superata la linea rossa”.

L’accusa del complotto occidentale per un cambio di regime a Minsk, ritenuta “area di test” per lanciare un conflitto con la Russia, è stata mossa anche durante le manifestazioni che per mesi hanno contestato in piazza, in tutto il Paese, la rielezione dell’uomo forte di Minsk nelle presidenziali dello scorso agosto.

In questa ottica vanno lette le accuse di “estremismo e appelli a rivolte di massa”, formulate contro il giovane attivista, ex direttore del canale Telegram Nexta, che ha contribuito a coordinare le proteste, e contro la sua fidanzata russa Sofia Sapega, 23 anni, anche lei arrestata allo sbarco forzato a Minsk e accusata di “un reato penale”.

Per il presidente e per il capo degli 007, Ivan Tertel, Protasevich è un “mercenario” con un passato nelle fila del battagliane neonazista dell’Azov in Ucraina dell’Est e sta confessando anche chi sono i suoi sponsor, tra servizi segreti e politici stranieri. Protasevich è stato in Donbass e ci sono foto che lo ritraggono con l’uniforme dell’Azov, ma ha raccontato di essere andato come giornalista embedded.

Le due video confessioni dei ragazzi, diffuse dalle autorità di Minsk e che secondo colleghi e parenti sono state estorte con la violenza, hanno rinfocolato i timori per la loro incolumità in carcere, tanto più che da domenica ancora nessuno dei loro avvocati è riuscito a incontrarli.

Per esprimere “la piena solidarietà dell’Ue”, il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha telefonato oggi al padre di Roman, di cui è tornato a chiedere la liberazione immediata. 

Dopo la raccomandazione dell’Ue alle compagnie aeree di evitare lo spazio aereo bielorusso per rischi di sicurezza, con la Polonia che è arrivata a bandire l’ingresso ai vettori bielorussi e la Francia che ha vietato il sorvolo sul suo territorio a un volo Belavia, Bruxelles sta studiando altre sanzioni mirate che potrebbero colpire la produzione di potassio, tra le voci principali dell’export bielorusso.

L’opposizione, che ha annunciato una nuova ondata di proteste, ha chiesto alla Ue misure più ampie che colpiscano anche le società energetiche, petrolchimiche, dei metalli e del legname che con i fertilizzanti rappresentano circa la metà delle merci che il Paese esporta.

Lukashenko, forte ancora dell’appoggio (anche economico) dell’alleato russo, ha ostentato sicurezza, incaricando il governo di redigere un pacchetto di contro-misure, che prevede “un embargo alle merci europee” in arrivo e in transito, qualora fossero varate sanzioni più dure contro Minsk.

Source: agi


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