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"All'inizio il nuoto non le piaceva", racconta il papà di Benedetta Pilato

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AGI – Benedetta Pilato, la neo campionessa europea e primatista mondiale dei 50 rana, non ha avuto una folgorazione immediata per lo sport che poi l’ha portata a cogliere grandi risultati. Lo ha rivelato in un’intervista a ‘Radio Cittadella’ Salvatore Pilato, il papà della 16enne.

“Il nuoto – ha affermato – è lo sport più completo che c’è e noi abbiamo pensato di farglielo fare. Inizialmente lei non l’ha presa bene, nel senso che quando vedeva l’acqua era un po’ titubante, poi come in ogni sua cosa è stato un clic ed è andata“.

“Domani la vado a prendere a Bari”, ha aggiunto Pilato a proposito del rientro a Taranto, sua città natale, della figlia. “Grazie per l’esempio che dai a tutti noi, Benedetta. Taranto ti aspetta”, ha dichiarato il sindaco Rinaldo Melucci. Salvatore Pilato, a proposito delle prime manifestazioni che già ieri sera ci sono state a Taranto (con la facciata del Palazzo di Città e del Castello Aragonese della Marina Militare illuminate di rosso e di blu, i colori della città), ha detto di considerarle “molto importanti” aggiungendo che “un’atleta, soprattutto a quella età, può anche vincere medaglie e trofei ma se non c’è l’affetto della gente che ti sostiene, queste medaglie non è che abbiano tutto questo valore”.

Circa i due risultati ottenuti in sequenza a Budapest, Salvatore Pilato ha detto che “Benedetta, sino a 15 giorni fa, stava benissimo a livello fisico nel senso che era andata a Roma ed aveva fatto dei test. Era pronta per entrambe le distanze. Per fare i 100 e per fare i 50”.

“Martedì – ha proseguito – ha fatto i 100, è andata bene, ha fatto una bella gara, purtroppo negli europei c’è un regolamento che non permette a tutte le atlete di una stessa Nazione di andare avanti. Ha avuto chiamiamola la sfortuna che lei ha fatto il terzo tempo assoluto di tutte, però le prime due erano le altre due italiane di cui la seconda per otto centesimi ha fatto meglio di lei. Quindi lei – prosegue Salvatore Pilato riferendosi alla figlia Benedetta – è uscita fuori dalle semifinali”.

Questo probabilmente le ha messo una rabbia giusta, una rabbia sportiva, da farle fare questo tipo di risultati che, a mio parere, nella distanza dei 50 rana prima o poi li avrebbe fatti. Perché aveva degli ampi margini di miglioramento, si trattava soltanto di perfezionare determinate cose. È arrivato ora, bello, perché in una manifestazione più importante”.

Spiegando poi il rapporto con la figlia, Salvatore Pilato ha detto che “io e lei abbiamo un rapporto molto intenso, però non così da chiamarci dopo le gare. Lei parla con mia moglie. E io di riflesso poi riesco a sapere come sta”.

Salvatore Pilato non ha assistito da Taranto in diretta tv alla doppia impresa della figlia. “Le gare di Benedetta, soprattutto certe gare – ha detto ancora – io non riesco a vederle. Chi mi conosce bene, lo sa. Dovrei andare da un cardiologo con urgenza. Vado proprio via da casa – ha raccontato – spengo Internet e attendo solo la chiamata di mia moglie che mi dice come sono andate le cose. Poi me la vedo su RaiPlay con tranquillità, sia nel caso che è andata bene, sia che è andata male”.

“Io penso che a quell’età qualche insuccesso, fa parte del percorso di crescita. Non bisogna suicidarsi per questo”, ha aggiunto. E sulla passione di Benedetta del nuoto, il padre ha spiegato come è andata: “Io ho nuotato una decina di anni, ho avuto anche qualche buon risultato, stiamo parlando dei lontani anni ’80, ma il nuoto era completamente diverso sotto tutti i punti di vista. Si nuotava senza cuffie, non c’erano tutti gli allenamenti che ci sono ora”.

Source: agi


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