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Bergamo Film Meeting – I vincitori della 39a edizione

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Il film vincitore della Mostra Concorso è “Une vie démente/Madly in Life/Follemente in vita” di Raphaël Balboni e Ann Sirot (Belgio, 2020), votato dal pubblico

fonte: ufficio stampa Bergamo Film Festival

È Une vie démente/Madly in Life/Follemente in vita di Raphaël Balboni e Ann Sirot (Belgio, 2020) il film vincitore della Mostra Concorso della 39a edizione di Bergamo Film Meeting. Al film, che è stato votato dal pubblico, va il Premio Bergamo Film Meeting del valore di 5.000 euro.
La giuria internazionale, presieduta da Martha Otte (senior programmer del Tromsø International Film Festival) e composta da Dominique Cabrera (regista) e da Luciano Barisone (giornalista e critico cinematografico), consegna il Premio per la migliore regia del valore di 2.000 euro a Raftis/Tailor/Il sarto di Sonia Liza Kenterman (Grecia, Germania, Belgio 2020). Una menzione speciale viene inoltre attribuita dalla stessa giuria a Une vie démente.
Il voto del pubblico assegna il Premio Miglior Documentario CGIL Bergamo di 2.000 euro per la sezione Visti da Vicino al documentario Lobster Soup di Pepe Andreu e Rafa Molés (Spagna, Islanda, Lituania 2020), mentre il Premio della Giuria CGIL – La Sortie de l’Usine, attribuito dai delegati sindacali di CGIL Bergamo al documentario che meglio affronta i temi legati al mondo del lavoro e del sociale (1.000 euro), spetta a Alt det jeg er/All that I am di Tone Grøttjord-Glenne (Norvegia, 2020). Menzione speciale a My Piece Of The Earth di Maka Gogaladze (Georgia, 2019).
Inoltre, grazie alla collaborazione con VisitBergamo (Agenzia per lo sviluppo e la promozione turistica della Provincia di Bergamo) i vincitori dei concorsi sono omaggiati di un voucher per due persone per scoprire il capoluogo orobico.
Bergamo Film Meeting chiude questa edizione con la proiezione sul grande schermo di quattro Cult Movies che hanno fatto la storia del cinema, dando appuntamento al suo pubblico presso l’Auditorium di Piazza della Libertà da domenica 2 a martedì 4 maggio. Domenica si è cominciato con la proiezione di The Man Who Knew Too Much (L’uomo che sapeva troppo, Usa 1956) solido thriller di Alfred Hitchcock, remake dell’omonimo film del 1934 diretto dallo stesso regista, per poi proseguire con 3 brillanti commedie firmate da altrettanti maestri del cinema: lunedì 3, alle 17,30, è la volta di Pillow Talk (Il letto racconta, 1959) di Michael Gordon; alle ore 19.45 è in programma The Seven Year Itch (Quando la moglie è in vacanza, 1955) di Billy Wilder; mentre martedì 4 alle ore 17.30 tocca a Send Me No Flowers (Non mandarmi fiori!, 1964) di Norman Jewison.
Invece da martedì a giovedì alle ore 20.00 Bergamo Film Meeting Onlus, in collaborazione con Lab 80, presenta la prima visione di Nuovo cinema paralitico, il nuovo film di Davide Ferrario: un viaggio nell’Italia contemporanea con il poeta Franco Arminio. Mercoledì il regista sarà presente in sala e dialogherà con il poeta, che interverrà da remoto.