AGI – Le forze di sicurezza giordane hanno eseguito una raffica di arresti per “ragioni di sicurezza”. I soggetti colpiti sono un ex consigliere di lungo corso di re Abdullah, un membro della famiglia reale e un’altra ventina di persone tra funzionari civili e militari.
In un comunicato stampa, l’esercito ha anche reso noto che è stato chiesto all’ex principe ereditario e fratellastro del sovrano, Hamza, di porre fine alle “attività che potrebbero compromettere la sicurezza e la stabilità del regno“. Hamza non è stato arrestato, ma è stato sottoposto ad una interrogazione nella sua abitazione.
L’ex consigliere del re arrestato è Bassem Awadallah. Con alle spalle degli studi negli Usa, è stato anche ministro delle Finanze e uno dei promotori delle riforme economiche nel Paese prima di dimettersi nel 2008.
Con lui è stato arrestato Sharif Hassan Ben Zaid, membro della famiglia reale ed ex inviato del re in Arabia Saudita. Arresti ai vertici dello Stato e di membri della famiglia reale sono rari in Giordania, Paese alleato degli Usa in Medio Oriente.
I potenti servizi segreti giordani, con una pervasiva influenza nella vita pubblica, hanno giocato un ruolo pubblico sempre maggiore da quando è stata introdotta la legge d’emergenza all’inizio della pandemia l’anno scorso e che secondo molti gruppi civici viola i diritti civili e politici.
Il principe Hamza ha detto in un video, passato dal suo avvocato alla Bbc, di essere sottoposto alla misura degli arresti domiciliari. Il capo di Stato Maggiore dell’esercito, Yousef Huneiti, ha spiegato che al fratellastro del re “è stato chiesto di interrompere alcune attività che potrebbero essere utilizzate per colpire la stabilità e la sicurezza della Giordania”.
Source: agi