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Nel M5s le acque sono agitate. In attesa di Conte

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AGI – Giuseppe Conte illustrerà questa settimana il progetto del nuovo Movimento 2.0? L’auspicio, largamente condiviso, è questo ma nessuno ha la certezza che la scadenza da più voci indicata non finisca per slittare ancora qualche giorno. E l’attesa non solo ‘logora’ e alimenta “riposizionamenti” ma crea agitazione: più passa il tempo più i gruppi scalpitano, notano fonti bene informate di fronte al silenzio che avvolge la prospettiva, e i contenuti, del cambiamento.

Nessuno, ad ora, ha contezza delle modifiche, fermi restando i valori fondanti, che l’ex presidente del Consiglio si appresterebbe ad apportare. Molti confidano nella sua capacità di mediazione per tenere il Movimento unito. Intanto la richiesta di confronto interno resta, ma da tempo non si svolgono più assemblee congiunte dei gruppi parlamentari per un confronto. E la lamentela di alcuni verte proprio sull’assenza di luoghi di confronto. Anche sulle future alleanze.

Grillo ha indicato la strada dell’accordo con il centrosinistra ma non ha specificato quali saranno i soggetti di riferimento e, in queste ore – dato per positivo l’incontro con Enrico Letta – prosegue la polemica con Matteo Renzi: “L’Italia è bloccata per le restrizioni dovute all’emergenza pandemica, Matteo Renzi continua a viaggiare imperterrito per il mondo: una volta in Arabia Saudita per una conferenza con il suo amico bin Salman, un’altra in Africa al seguito di industriali, un’altra ancora a Dubai per chissà cosa, adesso in Bahrain per il Gran Premio di Formula Uno. Sembrerebbe uno scherzo, se non fosse la triste verità. A questo punto chiediamo a Renzi che ogni tanto, tra un viaggio e l’altro, faccia un pit stop anche in Parlamento, visto che è pagato per quello”, sottolineano i deputati in commissione Esteri.

 Ma è il tema del secondo mandato ad avere scosso M5s e se c’è chi ritiene che la possibilità di una deroga sia nelle cose, ed abbia l’obiettivo di riconoscere meriti particolari, e dunque consentire ‘eccezioni’, c’è chi si schiera a favore del rispetto delle regole senza se e senza ma. Ad esempio il deputato, Giovanni Currò che parla non di un vezzo ma di “un principio sacrosanto, affinché si evitino concentrazioni di potere nelle forze politiche”. Certo, l’uscita a sorpresa di Grillo – ha ribadito che lo Statuto su questo fronte non cambia – non è passata affatto inosservata. Sul tavolo di Giuseppe Conte poi c’è la questione del rapporto con Rousseau ma anche, in vista delle possibili convergenze con il Partito democratico per le amministrative, la ‘blindatura’ di Virginia Raggi per il Campidoglio. Altro paletto fissato dal Garante M5s. (AGI)

Source: agi


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