AGI – Dopo l’uscita di Joe Biden contro Vladimir Putin (“un killer”) e il gelo con la Cina in Alaska (seguito da nuove sanzioni contro Pechino varate insieme all’Ue), gli Stati Uniti alzano lo ‘scudo occidentale’. Il capo della diplomazia americana Tony Blinken vola a Bruxelles dove domani vedrà il segretario generale della Nato, Jen Stoltenberg, poi la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e il capo della politica estera dell’Ue, Josep Borrell.
“Ci confronteremo con i nostri alleati per discutere i diversi punti di vista sulla Russia, di come possiamo impegnarci con la Russia per portare avanti i nostri interessi collettivi sebbene rimangano molto chiare le sfide che pone”, spiega l’assistente segretario ad interim per gli affari europei e euro-asiatici Philip Reeker, a proposito della missione di Blinken nel Vecchio Continente.
“Considerando la condotta della Russia negli ultimi mesi e negli ultimi anni, ci saranno degli antagonismi e non ci tireremo indietro”, avverte Reeker che ha lavorato nell’amministrazione di Donald Trump, molto più conciliante con Putin.
Il Cremlino, che addebita alla Casa Bianca di Biden “il rischio di un deterioramento irreversibile della relazioni”, ha richiamato a Mosca l’ambasciatore negli Stati Uniti, Anatoly Antonov. Pechino ha risposto alle sanzioni con misure analoghe, minacciando una ulteriore risposta se l’America “non rettificherà l’errore”.
Per l’Unione europea si tratta delle prime sanzioni contro il Dragone dall’embargo sulla vendita di armi imposto nel 1989 all’indomani della repressione di piazza Tienanmen, ancora in vigore. La risposta europea viene incontro alle richieste della nuova amministrazione statunitense che punta ad un muro occidentale nei confronti della Cina e della Russia, superando le reticenze di alcuni alleati del Vecchio Continente.
Biden vuole ad esempio rilanciare le relazioni con la Germania ma si oppone al completamento dell’oleodotto russo Nord Stream 2, osteggiato dai repubblicani in Senato, sui quali ha bisogno di contare per alcune nomine di alti consiglieri per la sicurezza nazionale. La partita è geopolitica e economica.
Lo scorso anno la Cina ha scavalcato gli Stati Uniti ed è diventata il primo partner commerciale dell’Unione europea con esportazioni in crescita del 5,6% a 383,5 miliardi di euro e importazioni in salita del 2,2% a 202,5 miliardi di euro. La missione a Bruxelles “sottolinea la determinazione dell’amministrazione Biden nel rafforzare l’Alleanza Atlantica e rinvigorire i legami con i nostri alleati attraverso la Nato”, sottolinea il dipartimento di Stato, per marcare l’inversione di rotta rispetto all’America First di Trump sui dossier più caldi, a partire da Russia, Cina, Iran e Afghanistan.
Capitan America era perfetto durante la Seconda mondiale, la missione dell’America di ieri era chiara, per l’oggi forse è più forte Wonder Woman.
Source: agi