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La Sardegna, ultima per vaccinazioni, accelera con hub e medici di base

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AGI – Cagliari, 18 mar. – Ultima in Italia nella vaccinazione anti-Covid, la Sardegna, unica zona bianca d’Italia, ‘arruola’ i circa 1.200 medici di famiglia e le guardie mediche per imprimere un’accelerata alle somministrazioni e apre nuovi hub nelle principali città. Ieri la Fimmg, il sindacato con una rappresentanza che nell’isola supera il 70%, e lo Smi-Sindacato medici italiani, hanno firmato l’accordo integrativo regionale che applica quello nazionale nell’isola.

Oggi è stato inaugurato l’hub vaccinale di Sassari, che si aggiunge a quelli già attivi alla Fiera di Cagliari e nella palestra dell’istituto Ciusa Nuoro. L’obiettivo è immunizzare nel nuovo polo vaccinale di Sassari oltre 1.000 cittadini al giorno, secondo l’ordine previsto dal piano regionale. “Saranno somministrati i vaccini Pfizer”, ha precisato il commissario straordinario dell’Ares-Ats, Massimo Temussi.

“Lunedì prossimo sarà inaugurato l’hub vaccinale di Olbia”, ha annunciato all’AGI l’assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu, presente oggi a Sassari per la prima giornata di vaccinazione anti-Covid degli over 85 nel nuovo centro aperto stamattina nell’area fieristica della Promocamera. “Noi siamo gli ultimi”, si schermisce Nieddu, “perché rispettiamo le direttive del governo conservando il 30% delle dosi: questo in altre regioni non viene osservato”.

In Sardegna, tra questa settimana e la prima di aprile, è previsto l’arrivo di ulteriori 136 mila dosi di vaccino. Nel dettaglio, si attendono circa 56 mila dosi Pfizer, 22 mila Moderna e 58 mila AstraZeneca, il cui impiego è sospeso a livello nazionale. Nell’isola, prima del blocco e del sequestro di 1.090 dosi a opera del Nas, erano state somministrate poco più di 3.700 dosi. 

Le proposte della Fimmg 

“Abbiamo proposto all’assessorato alla Sanità, d’accordo coi sindaci e con la Protezione civile, di allestire hub comunali, complementari ai grandi centri aperti nelle città, per rendere capillare la rete di vaccinazione”, spiega all’AGI il segretario regionale della Fimmg, Umberto Nevisco. “E poi chiederemo un secondo hub a Cagliari, accanto a quello presente alla Fiera, con l’obiettivo di raddoppiare le dosi giornaliere somministrate nel capoluogo: da una media di 1.200 si potrebbe arrivare fino a 3 mila, con la collaborazione dei medici di famiglia che si metterebbero a disposizione nel secondo hub”.

    Altro suggerimento che arriva dalla Fimmg è un terzo turno (dalle 19 alle 23), coperto dai medici di base, per incrementare le somministrazioni in Fiera: al momento sono impiegati 120 operatori che si alternano mattina e sera in due turni di sei ore.   “Per la prima volta in una campagna vaccinale”, sottolinea con l’AGI Marina Fancellu, segretaria regionale dello Smi, “sono coinvolte anche le guardie mediche, che avranno un ruolo attivo”.

Il no dello Snami 

Il sindacato autonomo Snami non ha firmato l’accordo con la Regione. “La medicina generale è allo stremo e nella sostanza il nostro impegno nei centri vaccinali è molto lontano e non certo”, spiega il presidente Domenico Salvago, “Il progetto della Regione è pieno di criticità e non porterà ad accelerare le vaccinazioni”.
    “Il nostro centro studi”, segnala Salvago, “stima che occorreranno più di due anni per completarle in Sardegna, senza considerare che dopo l’estate dovranno iniziare i richiami di chi si è già vaccinato, con la sovrapposizione delle vaccinazioni stesse e, di conseguenza, i tempi saranno inesorabilmente e ulteriormente allungati”.
    “Il medico di medicina generale è oberato di lavoro e incombenze burocratiche che la pandemia ha reso ancora piu’ gravose”, riferisce il vicepresidente Edoardo De Pau. “Non può farsi carico quasi totalmente di una vaccinazione di tale portata che attualmente nella Sardegna, ultima su 21 regioni, langue”.

Quanto costerà l’accordo coi medici

  L’intesa prevede che i medici di base possano somministrare i vaccini negli hub; nei propri ambulatori e qui – come spiega il segretario della Fimmg Sardegna – c’è da superare il problema del trasporto e conservazione delle dosi, stoccate nella farmacia dell’ospedale Binaghi di Cagliari; nei centri allestiti a livello comunale; e a domicilio. Non solo: potranno partecipare a eventuali ‘Vaccine day’.
     Per ogni somministrazione i medici di base riceveranno 6,16 euro e in aggiunta un contributo straordinario di 3,34 euro, per una serie di ‘incombenze’ organizzative: reclutamento della popolazione da vaccinare, counseling, anamnesi di ciascun paziente, raccolta del consenso informato e aggiornamento in tempo reale dell’anagrafe vaccinale. In totale la cifra riconosciuto sarà di 9,50 euro per l’inoculazione della prima dose di vaccino. Per le somministrazioni a domicilio la cifra riconosciuta è pari a 22 euro: ogni medico riceverà, assieme al kit vaccinale, un numero di vaccini non superiori al 3%, in proporzione al numero totale degli assistiti in carico.

Per le guardie mediche, i medici di continuità assistenziale, la remunerazione sarà di 6,16 euro a dose. La copertura finanziaria, per la parte statale, sarà quella prevista dall’intesa nazionale del 21 febbraio scorso. Per i contributi regionali, invece, l’accordo “sarà efficace solo in seguito all’adozione del necessario provvedimento legislativo di copertura finanziaria”, si legge nel testo.
    Il presidente della Regione Christian Solinas stamane ha assicurato: “Abbiamo individuato le provviste finanziarie che serviranno a sostenere l’accordo. Andranno perfezionati alcuni passaggi burocratici”. 

Source: agi


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