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Film in TV del 4 marzo LA CENERENTOLA DI ALFRED HITCHCOCK

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Oggi su TV 2000 “Rebecca, la prima moglie”

di Franco La Magna

Bisogna dire che rivedendolo dopo ventisei anni ‘Rebecca’ è molto moderno, molto solido”

Si regge ancora in piedi col passare del tempo, non riesco a capire perché”.

È uno dei tanti botta e risposta tra Truffaut e Hitchcock nella famosa intervista che il regista francese fece al re del brivido e della suspence, poi diventata un libro dall’esito commerciale molto fortunato e ancor oggi venduto. “Rebecca – La prima moglie” (1940) regia di Alfred Hitchcock, in onda questa sera 4 marzo su Tv 2000, Canale 28, alle 21,10, è uno dei film più noti del regista inglese, il primo girato negli Stati Uniti, ma fondamentalmente, secondo le parole dello stesso Hitchcock “completamente britannico; la storia è inglese, gli attori anche e così pure il regista”.

La storia, non piaceva particolarmente ad Hich, che la definisce di “vecchio tipo, piuttosto demodé…la protagonista è Cenerentola e la signora Danvers una delle sorelle cattive, ma il paragone si giustifica ancora di più con una delle commedie inglesi anteriore a ‘Rebecca’, intitolata ‘His house in order’ di Pinero”. Quindi una specie di favola nera carica d’una atmosfera da incubo, molto fedele al romanzo di Daphene Du Maurier da cui il film è tratto (probabilmente influenzato dal lavoro di Pinero), Oscar nel 1940 al produttore David Selznick e a George Barnes per la Migliore fotografia.

Molto efficaci le continue, silenziose, apparizioni  della governante pazza (“non la si vedeva mai muoversi”) che rendono ancora più lugubri le ossessioni del protagonista gravato dal ricordo angoscioso e maniacale della prima moglie, “un mezzo – spiega lo stesso regista – per mostrare la situazione dal punto di vista della protagonista: non sapeva mai dove era la signora Danvers e così era più terrificante; vedere camminare la signora Danvers l’avrebbe umanizzata”.

Hitchcock, in accordo con il vezzo di apparire (che tanto piace agli spettatori) si intravvede dietro un cabina telefonica. La casa che si vede per intero arrivando dalla strada non esiste, è un modellino come la stessa strada d’accesso, un effetto che “rafforza ancor più – come osserva Truffaut – l’aspetto di fiaba”. Da non perdere.