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Moody’s taglia le stime di crescita dell’Italia, +3,7% nel 2021

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Poi +4,1% Pil nel 2022. Per l’agenzia di rating, l’avvio di un governo guidato da Mario Draghi rafforza la possibilità che i fondi del Recovery siano utilizzati in maniera efficace

AGI – Moody’s ha rivisto al ribasso le stime di crescita del Pil italiano a causa della recrudescenza della pandemia di coronavirus e delle conseguenti misure di distanziamento sociale introdotte per contenerla. In particolare, secondo l’agenzia di classificazione, il prodotto aumenterà del 3,7% quest’anno, contro il +5,6% atteso a novembre, per poi accelerare a +4,1% nel 2022.

Secondo Moody’s, i fondi messi a disposizione dall’Unione europea “possono sostenere le prospettive di crescita del Paese se utilizzate in modo efficace per infrastrutture pubbliche e altri capitoli di spesa a favore della crescita”. E “la nascita del governo guidato da Mario Draghi aumenta la probabilità che ciò accada”.

L’agenzia di rating ha tagliato le stime di crescita per il 2021 anche per l’Eurozona e il Regno Unito rispetto l’ultimo aggiornamento di novembre. A pesare sono gli impatti della pandemia di Covid nel primo trimestre. Per Moody’s l’economia della zona euro crescerà del 3,7% e quella del Regno Unito del 4,7% nel 2021, dal 4,7% e 5,2% stimati in precedenza.

“Prevediamo che l’attivita’ economica in queste economie accelererà nella seconda metà dell’anno – si spiega nel report – con le vaccinazioni che aiuteranno a tenere sotto controllo la pandemia e consentiranno una riduzione delle restrizioni”. Per gli analisti si Moody’s, comunque, “gli effetti sulle singole imprese, settori e regioni continuano a essere disomogenei e la crisi del Covid-19 continuerà a rappresentare una sfida per le economie mondiali ben oltre il nostro orizzonte di previsione di due anni”.

Moody’s ha invece spinto le previsioni di crescita per gli Stati Uniti al 4,7%, dal 4,2%. In rialzo anche le stime di crescita dei mercati emergenti (passate al 7% dal 6,1%), guidati da Cina, India e Messico.