di redazione
Il testo del “Milleproroghe” è arrivato ieri in aula a Montecitorio per l’approvazione in prima lettura, dopo che sabato scorso era stato trovato l’accordo nelle commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera sulle modifiche da apportare al decreto. Si tratta della prima prova parlamentare cui si sottopone la nuova maggioranza che sostiene il governo Draghi.
Fa parte del “Milleproroghe anche un atto propedeutico al Recovery Fund come la decisione, necessaria, sulle “risorse proprie dell’Ue”.
Dopo l’approvazione della Camera, il testo dovrà essere votato anche dal Senato. I tempi sono molto stretti, il decreto infatti deve essere convertito in legge entro il primo marzo.
L’accoordo di compromesso tra tutte le componenti politiche è stato trovato, in particolare, sulla moratoria per le trivelle, mentre altri punti decisivi, come laproroga di sei mesi del blocco degli sfratti, che il centrodestra punta a far saltare, sono stati per il momento accantonati.
Il termine per l’approvazione del PiTESAI (Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee), scaduto nei giorni scorsi, è stato rinviato al 30 settembre. All’approvazione del piano delle aree è collegata la sospensione dei procedimenti autorizzativi.
L’intesa è stata trovata con la partecipazione al confronto con tutti i gruppi del nuovo ministro per la transizione ecologica, Roberto Cingolani. “Auspico che questa sia la modalità per il futuro per dirimere i contrasti”, ha dichiarato la deputata di Forza Italia Stefania Prestigiacomo.
Dal canto suo il deputato Giovanni Vianello, capogruppo del Movimento 5 Stelle in commissione ambiente alla Camera, ha detto ieri che la proroga del PiTESAI e la moratoria allo stop alle trivelle rappresentano un primo passo necessario ma non sufficiente.
Vianello ha diffuso una nota in cui rivendica il ruolo da lui svolto per trovare l’accordo: “Grazie a un mio emendamento riformulato dal Governo, i termini
relativi al PiTESAI e alla moratoria che blocca le trivelle e gli air
gun sono stati estesi fino al 30 settembre 2021, si tratta di proroghe
necessarie ma non sufficienti.
Il risultato raggiunto nell’ambito della discussione sugli emendamenti
al Milleproroghe è una mediazione su cui continueremo a lavorare.
Difatti, con il mio emendamento avevo proposto una proroga più lunga
pari a 12 mesi, ma prima con la crisi di governo e successivamente con
la formazione del nuovo esecutivo non è stato possibile vista anche la
non disponibilità sul tema delle altre forze di maggioranza, a parte
LeU. Se non ci fossimo stati noi del M5S non si sarebbe potuto
raggiungere questo risultato”.
“Nel merito – ha aggiunto Vianello – ritengo che occorrerà
tornare presto su questo tema, poiché non credo che entro ottobre si
riesca a concludere il percorso per l’emanazione del decreto di
approvazione del PiTESAI. Infatti prossimamente apriremo un confronto
serrato con il nuovo ministero della Transizione ecologica per
delineare meglio questa tematica”.