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G7 sul Covid, 7,5 miliardi di dollari per i vaccini ai Paesi in via di sviluppo

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AGI – Il G7 risponde all’appello dell’Oms e stanzia 7,5 miliardi di dollari per il programma Covax, destinato a finanziare la fornitura di vaccini contro il Covid-19 ai Paesi in via di sviluppo, rimasti ai margini nella corsa globale al siero. 

Una mossa che non ha solo scopi umanitari ma anche marcati risvolti geopolitici, ovvero rispondere al forte attivismo nella “diplomazia dei vaccini” mostrato dalla Russia e, soprattutto, dalla Cina, che ha colto l’occasione per espandere la sua già imponente influenza sull’Africa e sul Sud-Est asiatico consegnando i farmaci di sua produzione a nazione che altrimenti non avrebbero avuto alternative immediate.

“Senza solidarietà globale” il Covid-19 “non può essere sconfitto”, ha avvertito il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus. “I vaccini stanno dando una concreta speranza di controllare la pandemia ma abbiamo bisogno che i governi finanzino subito il programma Covax, abbiamo bisogno che i produttori condividano tutte le dosi a loro disposizione”.

A fare la parte del leone sono gli Stati Uniti. Il presidente Usa, Joe Biden, ha messo sul piatto 4 miliardi di dollari, la metà dei quali versati subito. Importante anche il contributo della Germania, con 1,5 miliardi di dollari, “una cifra enorme” secondo il ministro delle Finanze, Olaf Scholz, mentre Londra si è impegnata a donare ai Paesi bisognosi tutte le dosi in eccesso. L’Ue ha annunciato 100 milioni a sostegno delle campagne di vaccinazione nei Paesi con esigenze umanitarie critiche e sistemi sanitari fragili, che si aggiungono ai 2,2 miliardi di euro forniti da Team Europe a Covax.

Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha proposto che l’Occidente consegni “il prima possibile” 13 milioni di dosi all’Africa per consentire di vaccinare i suoi 6,5 milioni di sanitari. “Stiamo permettendo che si diffonda l’idea che centinaia di milioni di vaccini siano consegnati ai Paesi ricchi e che non si inizi invece da quelli piu’ poveri”, ha dichiarato Macron al ‘Financial Times’ nella quale ha lamentato come le nazioni africane paghino “cifre astronomiche” per gli stessi vaccini per i quali l’Occidente sborsa cifre di tre volte inferiori. Una situazione che favorisce “l’inserimento di Mosca e Pechino” nel vuoto lasciato da Usa ed Europa.

La salute deve essere intesa come un bene pubblico globale e per questo l’Italia chiede che l’accesso equo, universale e di massa ai vaccini sia un imperativo non negoziabile, è la linea espressa dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, anch’egli, come Biden, al debutto al G7. Draghi ritiene che, mai come oggi, esercitare leadership significhi essere solidali. La salute sarà al centro dell’impegno internazionale italiano, come dimostra il prossimo Global Health Summit di Roma: un momento decisivo per la definizione di una strategia comune mondiale contro la pandemia.

Casa Bianca, Biden non intende invitare la Russia al G7

L’incontro è servito anche per rendere noto la svolta dell’Amministrazione Usa. Biden, non ha intenzione di invitare la Russia al G7, una idea manifestata dal suo predecessore, Donald Trump. Lo ha chiarito la portavoce della casa Bianca, Jen Psaki, precisando che “ovviamente, un invito sarebbe fatto in collaborazione con i nostri partner G7”.

Draghi, l’accesso ai vaccini deve essere universale

La salute deve essere intesa come un bene pubblico globale e per questo l’Italia chiede che l’accesso equo, universale e di massa ai vaccini sia un imperativo non negoziabile. Questa la linea che il presidente del Consiglio,Mario Draghi, ha espresso oggi al suo esordio da premier italiano al vertice G7 in videoconferenza. Draghi ritiene che, mai come oggi, esercitare leadership significhi essere solidali. La salute sarà al centro dell’impegno internazionale italiano, come dimostra il prossimo Global Health Summit di Roma: un momento decisivo per la definizione di una strategia comune mondiale contro la pandemia.

Quanto fatto finora da tutti i Paesi, ovvero mitigare le conseguenze immediate della crisi sociale con politiche espansive, deve essere integrato con un’efficace campagna vaccinale – necessaria per stabilizzare il trend sanitario ed evitare ulteriori mutazioni del virus. Per l’Italia trasformare la crisi in opportunità significa concentrare gli sforzi su una ricostruzione che, a livello globale, sia capace di prendersi cura del Pianeta ed intervenire laddove la faglia della diseguaglianza è più accentuata. 

Sul clima Draghi al G7 ha sottolineato l’attenzione del governo italiano ai temi dell’ambiente. Il premier ha richiamato l’esigenza di riservare attenzione ai cambiamenti climatici e alle biodiversità la cui tutela è essenziale per prevenire future pandemie. L’attenzione alla sfida del climate change è un punto fermo cui è necessario rispondere in maniera decisa. A questo proposito, la Cop 26 sul cambiamento climatico – che l’Italia organizza in partnership con il Regno Unito – e la Cop 15 (sulla biodiversità) saranno appuntamenti cruciali per testare la comune capacità di risposta.

Il vertice straordinario G7 ha affrontato i temi delle risposte alla crisi economico-sanitaria dovuta alla pandemia e come porre le basi per una ripresa sostenibile, inclusiva e resiliente. Alla fine delle sessioni di lavoro è stata adottata una dichiarazione congiunta che richiama i principali temi dell’agenda G7: salute globale, partnership con l’Africa e sostegno ai Paesi più vulnerabili, climate change, tassazione e commercio internazionali.

Si tratta di temi che troveranno ampio spazio nel programma di Presidenza italiana del G20. L’Italia sta lavorando ad un nuovo contributo economico all’Act-Accelerator (meccanismo all’interno delle Nazioni Unite per l’accelerazione della campagna vaccinale). In qualità di presidenza del G20, l’Italia sta anche valutando la proposta avanzata mercoledì dal segretario generale delle Nazioni Unite Guterres per istituire una Task Force di emergenza G20 volta a sviluppare un Piano vaccinale globale. Il vertice finale del G7 a presidenza britannica è previsto l’11-13 giugno a Carbis Bay, in Cornovaglia.