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La rivincita di Bankitalia con Daniele Franco a Ministro dell’Economia

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Di Nino Gulisano

Mario Draghi ha formato un governo che raggiunge tutti o quasi questi obiettivi: Conte non c’è più, Casalino presenta le sue memorie di successo, il team recovery è stato sostituito in toto, Lucia Azzolina e Francesco Boccia sono stati giubilati. In sostanza, Draghi controlla l’economia, con Daniele Franco, lo sviluppo, la transizione digitale, la transizione ecologica, cioè i 209 miliardi del Recovery plan, ma anche le infrastrutture, l’istruzione, la giustizia e, quando sostituirà Arcuri, anche la salute pubblica. Ai politici ha lasciato le briciole, fingendo di accontentarli. Chapeau. Draghi non solo tiene per sé e per i suoi tutto ciò che serve, ma abbandona anche la visione pseudo declinata dell’alleanza Conte Pd e prende una direzione sicura a favore della crescita, con il leghista presentabile Giancarlo Giorgetti allo Sviluppo economico, al posto del grillino Stefano Patuanelli, spostato all’Agricoltura. Una squadra nuova, ma con i capi corrente della precedente coalizione e con le conferme di quelli bravi, sicuri che siano bravi o i meno impresentabili?Menzione d’onore per il nuovo sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli, prossimo uomo chiave del governo. Garofoli era il capo di gabinetto del Ministero dell’Economia del Conte uno, un funzionario costretto a dimettersi in seguito a una campagna populista che lo accusava di essere la «manina» manipolatrice della legge di bilancio. Quella campagna sulla «manina» era stata orchestrata da un certo Luigi Di Maio, forse un omonimo del Ministro degli Esteri che da domani risponderà alle convocazioni di Garofoli. Ci si chiede: con il governo Draghi può iniziare la guarigione italiana? Un dubbio amletico mi sorge. Tutti in Italia hanno guardato al nuovo salvatore. Ma sarà il vero salvatore? Due dubbi: il primo quello che il sistema dei poteri forti dell’economia della Banca d’Italia sono uomini di amicizia e fidati del Presidente Draghi. Il nuovo ministro dell’economia Franco,direttore generale della Bankitalia. Uomo discreto e riservato. Ha attraversato dei momenti centro di un tourbillon politico che, a cavallo fra il 2018 e 2019, lo vide lasciare con amarezza la carica di Ragioniere generale dello Stato quando un messaggio privato dell’allora portavoce del premier Conte finì sui giornali esponendolo ad accuse insultanti. Oggi la sua nomina a ministro è la rivincita nei confronti della politica rappresentata dall’allora governo giallo verde. Il secondo è rappresentato dalla sconfitta reale della Politica e ancora una volta la vittoria delle Lobby economiche finanziarie che hanno conquistato il forziere delle risorse del Recovery fund messe a disposizione dal Bilancio U.E. per il periodo 2021 – 2028. L’unica nota positiva è quella della implosione prossima della non presenza dei M5S nel panorama della prossima legislatura, che come stella cadente sta morendo e l’apparizione è finita come la stella cometa.


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