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La Bce taglia le stime del Pil, stagnazione nel primo trimestre 2021 

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Il Pil dell’area euro dovrebbe registrare una contrazione del 2,5% nell’ultimo trimestre del 2020 a cui seguirà una fase di “stagnazione” dell’economia nel primo trimestre 2021. E’ quanto emerge dall’ultima indagine dei previsori professionali della Bce (condotta agli inizi di gennaio) che hanno rivisto al ribasso le previsioni di crescita del Pil per il 2021 e al rialzo quelle per il 2022, rispetto alla precedente edizione.

“Questo quadro – si legge nel bollettino della Bce – è lievemente più pessimistico rispetto alle prospettive a breve termine derivanti dalle proiezioni macroeconomiche formulate a dicembre 2020 dagli esperti dell’Eurosistema, che prevedevano un calo del 2,2 per cento nel quarto trimestre, seguito da un aumento dello 0,6 per cento nel primo trimestre del 2021. Tale revisione è coerente con un maggiore pessimismo sulle prospettive a breve termine causato dall’intensificarsi delle misure di contenimento, unitamente ad attese più ottimistiche nel medio termine, sostenute da un avvio sicuro e riuscito del processo di vaccinazione”.

“Dopo il calo senza precedenti subito dal prodotto dell’area dell’euro nel primo semestre del 2020 – sottolinea la Bce – nel terzo trimestre dell’anno la crescita economica ha segnato una vigorosa ripresa. Tuttavia, i dati economici, i risultati delle indagini congiunturali e gli indicatori ad alta frequenza più recenti suggeriscono che la recrudescenza della pandemia e l’associata intensificazione delle misure di contenimento abbiano probabilmente determinato un calo dell’attività nel quarto trimestre del 2020, con un impatto che dovrebbe estendersi anche al primo trimestre di quest’anno”.

Se nel settore dei servizi, osserva l’istituto di Francoforte, “per effetto delle più rigide misure di contenimento, l’attività è sottoposta a una forte contrazione (ancorché di minore portata rispetto a quella registrata durante la prima ondata della pandemia nella primavera del 2020), l’attività nel settore manifatturiero continua a mostrare una buona capacità di tenuta. La crescita, pur debole e molto probabilmente negativa nel quarto trimestre, potrebbe essere caratterizzata da rischi al rialzo, stando alle indicazioni provenienti dalla relativa tenuta del settore industriale. Nell’area dell’euro gli andamenti della crescita dovrebbero confermarsi disomogenei tra i vari settori e paesi”.

In prospettiva, secondo la Bce, “la distribuzione dei vaccini, iniziata a fine dicembre, accresce la fiducia nella risoluzione della crisi sanitaria. Il raggiungimento di un’immunità generalizzata, tuttavia, richiederà tempo e non è possibile escludere ulteriori evoluzioni avverse della pandemia, con connesse difficoltà per la salute pubblica e le prospettive economiche. Nel medio periodo, la ripresa economica dell’area dell’euro dovrebbe essere sorretta dalle favorevoli condizioni di finanziamento, dall’orientamento espansivo delle politiche di bilancio e da una ripresa della domanda allorché verranno revocate le misure di contenimento e si ridurrà l’incertezza”.

Fonte: economia agi


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