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Crollo del ponte Morandi, i familiari ‘Non vogliamo un’altra Viareggio’

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AGI – L’avvio del secondo incidente probatorio sulle cause del crollo di ponte Morandi, avvenuto il 14 agosto 2018 e costato la vita a 43 persone, “è un appuntamento che aspettavamo da tanto: abbiamo tante aspettative, ma anche tanta preoccupazione al tempo stesso”. Lo dice all’AGI Egle Possetti, portavoce del comitato Ricordo vittime di ponte Morandi, in vista dell’avvio delle udienze lunedì 1° febbraio.

“Sarà un appuntamento – spiega Possetti – estremamente importante, perché si discuterà la parte tecnica relativa al crollo. Ma la preoccupazione è dovuta a quanto visto qualche giorno fa in un altro processo: dopo 11 anni e mezzo, gli amici di Viareggio hanno ricevuto una sentenza allucinante. Noi abbiamo appena iniziato questo percorso: si tratta di percorsi ad ostacoli, lunghi, dove è necessaria tanta fatica, tanta pazienza e si spera di arrivare ad un risultato”.

Per Possetti, “quanto emerso finora” sul disastro dell’estate 2018 “dà già delle indicazioni molto precise su quanto avvenuto, con intercettazioni che in merito al ponte dicevano ‘è marcio’, quindi qualcuno sapeva. Tutto questo però dovrà convergere nella verità processuale finale: il percorso sarà lungo, ad ostacoli, ma siamo decisi ad andare avanti con forza e determinazione. Non posso però negare che la preoccupazione ci sia”.

Possetti nel crollo ha perso la sorella, il cognato e due nipoti: “Per me è importante la possibilità di seguire in loco le udienze ed è un segnale molto positivo lo sforzo fatto dal Tribunale di Genova. Alcuni familiari con cui ho parlato  personalmente – dice – ci saranno altri sono lontani, alcuni non hanno mai partecipato a queste udienze, probabilmente perché fa anche tanto male. Ognuno è diverso: per me è determinante essere lì, altri non ce la fanno. E’ giusto rispettare le sensibilità diverse”.

Sulla presenza invece degli imputati, tra cui i vertici di Aspi, la portavoce del comitato Ricordo vittime di ponte Morandi è scettica: “Gli indagati non li ho mai incrociati: forse ce n’erano un paio nel precedente incidente probatorio, ma non credo si presenteranno”. Nelle udienze che proseguiranno, salvo colpi di scena, per tutto il mese di febbraio, ci sarà la discussione delle perizie dei tecnici nominati dal gip, dalla procura, dalle famiglie delle vittime, degli indagati. Un percorso lungo per accertare l’unica cosa importante, come chiede Possetti: “la verità dei fatti”. 

Vedi: Crollo del ponte Morandi, i familiari ‘Non vogliamo un’altra Viareggio’
Fonte: cronaca agi


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