Di Ettore Minniti
“Noi siamo da secoli / calpesti, derisi / perché non siam Popolo, / perché siam divisi / raccolgaciun’Unica / Bandiera, una Speme: / di fonderci insieme, / già l’ora suonò”.
Nel Canto degli Italiani ovvero nell’Inno di Mameli, all’interno della seconda strofa si fa riferimento ad un desiderio: la speranza (chiamata, nell’inno, la “speme”) che l’Italia, ancora divisa negli stati preunitari e quindi da secoli spesso trattata come terra di conquista, si raccolga finalmente sotto un’unica bandiera fondendosi in una sola nazione (“Raccolgaci un’unica / Bandiera, una speme: / di fonderci insieme, / già l’ora suonò»).
Mameli, nella seconda strofa, sottolinea quindi il motivo della debolezza dell’Italia: le divisioni politiche, argomento ancora oggi purtroppo attuale.
Le origini del “tricolore” risalgono alla Repubblica cispadana: fu il 07 gennaio1797 che il Parlamento decise, come colori della bandiera, il verde, il bianco e il rosso.
Tralasciando il periodo risorgimentale in Italia, il bianco, il rosso e il verde esprimono una comune speranza, che accende gli entusiasmi e ispira i poeti compreso il nostro Mameli.
Il 17 marzo 1861 venne proclamato il Regno d’Italia e la sua bandiera continuò ad essere, per consuetudine, quella della prima guerra d’indipendenza. Ma la mancanza di una apposita legge al riguardo – emanata soltanto per gli stendardi militari – portò alla realizzazione di vessilli di foggia diversa dall’originaria, spesso addirittura arbitrarie.
Soltanto nel 1925 si definirono, per legge, i modelli della bandiera nazionale e della bandiera di Stato. Quest’ultima (da usarsi nelle residenze dei sovrani, nelle sedi parlamentari, negli uffici e nelle rappresentanze diplomatiche) avrebbe aggiunto allo stemma la corona reale.
Dopo la nascita della Repubblica, un decreto legislativo presidenziale del 19 giugno 1946 stabilì la foggia provvisoria della nuova bandiera, confermata dall’Assemblea Costituente nella seduta del 24 marzo 1947 e inserita all’articolo 12 della Costituzionale: La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni.
La bandiera è il simbolo della Repubblica italiana e per questa ragione il suo uso e la sua cura sono tutelati e protetti dalla legge. In particolare è previsto il reato di vilipendio alla bandiera, che sanziona tutti gli atti finalizzati alla distruzione o al danneggiamento della bandiera: è vietato, ad esempio, bruciare la bandiera durante una manifestazione. Alla base di questo divieto vi è il dovere di rispettare i simboli dello Stato.
In una società come la nostra, attenta ai simboli, come la croce è simbolo del cristianesimo, la nostra bandiera ed il tricolore sono il simbolo della Patria, ai quali si deve rispetto.