AGI) – Esiste un territorio dove la natura incontaminata si sposa con monumenti naturali e spiagge incontaminate. Un luogo che si raggiunge viaggiando su strade scomode, ma con paesaggi mozzafiato. Si trova in Sardegna, eppure è un luogo che ‘non c’è’. O meglio, che – almeno per ora – non esiste nelle carte geografiche. È la ‘Costa delle miniere’, nella parte Sud occidentale dell’isola, e si estende dal litorale di Gonnesa, fino a quello di Arbus, passando per Buggerru, Fluminimaggiore, l’Iglesiente e il Guspinese.
Il nome è stato utilizzato per la prima volta dalla famosa guida paralimpica Lino Cianciotto per i percorsi di trekking, ma è stato ‘adottato’ dai paesi che ne fanno parte e in particolare dal sindaco di Fluminimaggiore, Marco Corrias, che punta a farlo diventare un ‘marchio’ a livello nazionale e internazionale. “I nostri territorio non sono nel Sulcis – spiega all’AGI il primo cittadino – con tutto l’amore che abbiamo per il Sulcis era improprio chiamarci così. Cianciotto ha inventato la dicitura la Costa delle miniere e noi l’abbiamo fatta nostra, e vogliamo farne un brand, perché è un brand naturale, noi di Fluminimaggiore ci contiamo e siamo assistiti anche dai paesi vicini”.
Il nome arriva dalla storia, un passato ancora visibile nelle numerose miniere affacciate sulla costa. Una zona ricca: “Ci sono spiagge che non temono confronti – ribadisce Corrias – come Cala Domestica a Gonnesa, il Pan di Zucchero, Buggerru, Portixeddu, Capo Pecora, Scivu Piscinas, tutta la Costa verde, sono dei gioielli veri e propri”. Ma la ‘Costa delle miniere’ non è solo mare. Lo racconta bene il filmato realizzato e messo in rete questa estate, su impulso del Comune di Fluminimaggiore a cui hanno aderito Buggerru, Arbus e Guspini.
“Noi non garantiamo strade comode e veloci per raggiungerci”, inizia a raccontare il video. Ed è quello che ribadisce Corrias: “Noi non garantiamo a normalità, strade veloci e comode, la banalità. No, noi garantiamo strade scomode ma bellissime, con paesaggi mozzafiato, la straordinaria bellezza dei luoghi, i costumi della gente, cibo e ambiente naturale. Garantiamo lo straordinario”. Spiagge e sole sicuramente, ma anche, e soprattutto, la vera Sardegna come quella raccontata dai ‘monumenti’ di archeologia industriale mineraria quali gallerie, laverie, palazzotti dei dirigenti, tratti di strade ferrata, e abitaziono dei lavoratori .
“Centinaia di chilometri di strade di miniera – spiega ancora il sindaco – tant’è vero che Fluminimaggiore e l’intero territorio è tra le parti più pregiate del cammino minerario di Santa Barbara, che passa nelle nostre terre e nelle nostre coste”. E poi ci sono i siti storici come il tempio di Antas, le grotte di Su Mannau, boschi e vallate. “Abbiamo un territorio in cui le montagne sono a ridosso del mare, il verde intenso di monti e vallate. Offriamo non solo spiaggia, ma anche trekking, percorsi per mountain bike, arrampicata, da Punta pilloca alle spalle di Antas alle grandi pareti di Buggerru o di Capo pecora”. Insomma, “si può oziare in spiaggia, ma anche fare un turismo diverso, sportivo, attivo, dove si possono fare percorsi naturalistici, escursionismo, sport”.
Un territorio integro, selvaggio, “super appetibile – rimarca il primo cittadino di Fluminimaggiore – tanto che stiamo pensando a come promuoverlo soprattutto nei Paesi del Nord Europa”. E per ‘accompagnare’ i turisti, ma anche i sardi, nella scoperta di questo tesoro incontaminato, “ci sono già delle guide bravissime. Come Lino Cianciotto, famosissimo, a cui il territorio deve molto. E poi ci sono i giovani dell’associazione Muvras, che in italiano vuol dire mufloni, che sono bravissimi e motivati”, che si occupano di trekking e trail”. “Arrivare magari non è facile, ma quando si è qui non si vuole più andare via”, assicura il sindaco di Fluminimaggiore. Lui stesso, dopo aver lasciato il paese per studiare a Urbino, aver lavorato nell’isola e nella penisola, dopo essere andato in pensione ha scelto di tornare “al paesello natio”.
Giornalista in pensione, Corrias è stato il primo corrispondente di Repubblica per la Sardegna e ha, tra le altre cose, ha lavorato come inviato di Epoca e a Mediaset, per il settimanale del Tg5 ‘Terra’. Poi è ‘tornato’ alle origini. Dove è stato eletto sindaco: “Sto imparando un’altra vita, un nuovo mestiere, è faticoso, ma è una bella esperienza, soprattutto se si ha la possibilità di mettere in pratica le idee che si hanno”. Come ‘creare’ un territorio che non ha ancora trovato spazio nelle cartine, ma di certo saprà essere una calamita per i turisti grazie alla propria unicità. “Stiamo dando un nome, e poi si chiederà: Fluminimaggiore dov’è? È sulla Costa delle miniere. Ne facciamo parte, e ci teniamo”.