AGI – Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, nel giorno di sant’Ambrogio, patrono della città, annuncia che si ricandiderà per un secondo mandato. “In questi difficili mesi ho avuto modo di riflettere su cosa vuol dire amministrare politicamente la comunità milanese, una riflessione che si intrecciava con la considerazione su una mia possibile ricandidatura. In più riprese – ha detto Sala attraverso un video sul proprio profilo Facebook – ho sottolineato che volevo essere totalmente sicuro di avere in me le energie fisiche e mentali indispensabili per per impegnarmi per un altro quinquennio”.
Ebbene, “ora sento che posso farlo, anzi sento che voglio farlo; è per questo che alla fine di questa lunga riflessione ho deciso di ricandidarmi alla carica di sindaco di Milano”. “Sono fiero di aver guidato Milano in un periodo così particolare, estremamente glorioso per i primi quattro anni e difficilissimo per l’ultimo; e, dando per scontato che non tutti saranno d’accordo, sono fiero di come l’ho fatto”, ha aggiunto Sala.
“Ci sono opinioni e ci sono fatti: è un fatto che sono stati 4 anni di straordinaria crescita” in cui Milano “si è imposta all’attenzione del mondo per la sua attrattività”, “un fatto è che Milano si è imposta per un poderoso sviluppo del welfare”, in quanto “per noi la crescita si è sempre associata alla solidarietà”.
E ancora: “Un fatto è che è che la città si stia trasformando dal punto di vista della urbanistico, ambientale e della mobilità”, tra l’altro “ponendo attenzione ai singoli quartieri, in particolari quelli periferici”. Così come, ha proseguito nel suo elenco il sindaco, “un fatto è che per la prima volta nella sua storia Milano ospiterà le Olimpiadi”.
“E cosi via, sempre nel solco dell’apertura e dell’internazionalità”, ha proseguito Sala che ha concluso: “Poi è arrivato il Covid che ha messo in discussione molto ma non tutto, perchè i valori fondanti di questa città, dall’imprenditoria all’impegno civico, dalla cultura universitaria alla creatività, non spariranno e anzi costituiranno la miscela per ripartire”.
Il sindaco di Milano, nell’annunciare la propria candidatura a un secondo mandato, e nel chiedere “la vostra fiducia”, afferma che l’intenzione di concorrere è stata fatta per “poter guidare la nuova trasformazione di Milano”; per cui “non mi candido per completare un lavoro, ma per avviare una nuova fase”, ovvero “la nuova trasformazione di Milano che sarà difficile, faticosa, ma che sono convinto riportarà Milano a essere d’ispirazione per il nostro Paese, per l’Europa e per il mondo. Sono pronto, a voi decidere”, ha aggiunto rivolgendosi ai cittadini tramite un video pubblicato su Facebook.
La sua carriera inizia in azienda, alla Pirelli, dove ricopre diversi incarichi. In particolare, nel 1994 è diventato direttore del controllo di gestione e della pianificazione strategica del settore pneumatici di Pirelli e nel 1998 è nominato amministratore delegato della Pirelli Tyre. Nel 2001, ha ricoperto l’incarico di vicepresidente senior, responsabile delle strutture industriali e logistiche del settore pneumatici.
Un anno dopo lascia quel settore per le telecomunicazioni e assume la carica di chief financial officer (CFO) di Tim. Dal 2003 al 2006 è direttore generale di Telecom Italia Wireline e infine della Tim.
Il suo ‘avvicinamento’ alla politica è del 2009, e lo si deve all’allora sindaco Letizia Moratti. Fu lei a volerlo nella squadra, affidandogli l’incarico di direttore generale del comune di Milano, che ha ricoperto fino a giugno 2010. Poi ancora un ritorno alle aziende con la presidenza di A2A, l’azienda pubblica lombarda di energia e servizi.
La ‘svolta’, a metà tra la politica e il management, con Expo: nel 2013 il presidente del Consiglio Enrico Letta lo nomina commissario unico delegato del governo per l’Expo. Un ruolo che gli dà una notorietà internazionale. Sulla scia del successo dell’Esposizione Internazionale, la determinazione a candidarsi a sindaco di Milano.
Partecipa alle primarie nel febbraio 2016 superando di gran lunga gli altri candidati e con il sostegno di Pd, Italia dei Valori, Sinistra per Milano e la lista civica Beppe Sala – Noi Milano, si presenta alle urne. Al primo turno non ce la fa contro il rivale del centrodestra, anche lui con un passato manageriale, Stefano Parisi ma al ballottaggio del 19 giugno viene eletto sindaco con il 51,70% dei consensi.
Expo però è stata anche causa di alcuni problemi giudiziari comunque poi risolti: ll 21 ottobre scorso è stato prosciolto per prescrizione dall’accusa di falso, maturata nell’ambito di un travagliato procedimento, prima destinato all’archiviazione e poi riaperto, sulla Piastra di Expo, la struttura dove poi sono stati messi i padiglioni. In primo grado era stato condannato a sei mesi per avere retrodatato due verbali, poi il trascorrere del tempo, in assenza di una sua rinuncia alla prescrizione, ha ‘cancellato’ la pena. Nel 2018 invece la sua posizione era stata archiviata in relazione all’accusa di turbativa d’asta, sempre in merito alla Piastra.
Sala nei mesi scorsi non si era mai pronunciato sui suoi progetti futuri, sottolineando sempre di voler essere sicuro di avere “la forza e l’energia fisica e mentale” per impegnarsi per altri 5 anni alla guida della città. Oggi, in occasione della festa di sant’Ambrogio, patrono della città, ha sciolto la riserva: “ora – ha detto – sento che posso e voglio farlo”.
Vedi: Beppe Sala si ricandida a sindaco di Milano
Fonte: politica agi