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di redazione

Il Covid si è portata via Lidia Menapace.

“È un lutto per l’ANPI, è un lutto per il Paese. Ciao Lidia, partigiana della democrazia, della pace, dell’uguaglianza, dei diritti delle donne, cioè dell’umanità. Resterai nella coscienza e nell’impegno di tutte e tutti noi”, con queste parole Gianfranco Pagliarulo, presidente dell’Associazione Nazionale dei Partigiani d’Italia ha salutato una delle ultime partigiane combattenti (“con il grado di sottotenente”, ci teneva a sottolineare).

Nata a Novara nel1924, Lidia Menapace, all’anagrafe Lidia Brisca, fu staffetta partigiana, femminista militante,  pacifista, senatrice della Repubblica.

Nel 1964 fu la prima donna ad essere eletta consigliera provinciale. Nel 1969 fece parte del nucleo promotore de il manifesto.
Marxista intransigente, nel 2006, eletta nelle liste di Rifondazione Comunista, entrò a far parte del Senato, dove era stata scelta per ricopre la carica di presidente della Commissione Difesa, ma l’elezione sfumò all’ultimo momento a causa dello scalpore provocato da una sua celebre intervista al Corriere  della Sera, in cui disse che le Frecce Tricolori “sono uno spreco e inquinano”.

Instancabile, fino alla tarda età, nel partecipare a tutte le occasioni d’incontro pubblico per  raccontare la Resistenza, aveva scritto il libro “Io, partigiana”, che ha continuato fino agli ultimi mesi a presentare nelle scuole.

Lidia Menapace diceva sempre che un popolo “senza un passato con cui confrontarsi non ha un futuro.” e ricordava a tutti che “la Resistenza non fu un fenomeno militare, ma “un movimento politico, democratico e civile straordinario, una presa di coscienza politica che riguardò anche le donne”.

Per Lidia “le lotte, anche forti ma motivate con richieste di libertà e giustizia” risvegliano la parte migliore delle persone, quella che conduce alla pace. Ma quando “le coscienze sono fosche e annebbiate e i confini morali scompaiono” allora si scatenano i peggiori istinti, la violenza, la discriminazione razziale, la guerra.

Lidia era donna minuta ma straordinariamente energica, coraggiosa, indomita, la sua carica umana, ricca di ironia, spontaneità, simpatia, era affascinante. La sua scomparsa lascia un rimpianto profondo nei democratici di tutte le fedi politiche.

Ciao, Lidia, anche la redazione del Quotidiano dei Contribuenti Ti saluta con affetto, Non Ti dimenticheremo.


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