AGI- La curva epidemiologica va complessivamente meglio, e si allenta la pressione sugli ospedali, ma l’incidenza è ancora troppo alta. È quanto sottolineano ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità nella bozza del report settimanale di monitoraggio, riferito alla settimana 23-29 novembre.
“Sebbene la pressione sui servizi sanitari sia ancora molto elevata – sottolinea il documento – si osserva complessivamente un miglioramento dell’epidemia sul territorio nazionale con riduzione della velocità di trasmissione, riduzione dell’incidenza calcolata negli ultimi 14 gg e diminuzione nelle ospedalizzazioni in area medica e in terapia intensiva.
Questo quadro nazionale sottende un quadro diversificato a livello Regionale e sub-regionale”. In ogni caso, avvisano gli esperti, “L’incidenza rimane ancora troppo elevata per permettere una gestione sostenibile, pertanto è necessario raggiungere livelli di trasmissibilità significativamente inferiori a 1 su tutto il territorio nazionale consentendo una ulteriore significativa diminuzione nel numero di nuovi casi di infezione segnalati e, conseguentemente, una riduzione della pressione sui servizi sanitari territoriali ed ospedalieri”.
Infine, “gran parte delle Regioni/PA sono classificate a rischio moderato di una trasmissione di SARS-CoV-2 non controllata/gestibile ma l’elevata incidenza e l’attuale forte impatto sui servizi ospedalieri richiede cautela con un continuo monitoraggio e la necessità di mantenere elevata l’attenzione nei comportamenti”.
“Questa settimana si osserva una diminuzione significativa dell’incidenza a livello nazionale negli ultimi 14 gg (590.65 per 100,000 abitanti nel periodo 23/11/2020-29/11/2020 vs 706.27 per 100,000 abitanti nel periodo 09/11/2020- 22/11/2020), sebbene questa rimanga a livelli molto alti”. Lo sottolinea il report settimanale di monitoraggio di ministero della Salute e Iss.
Si abbassano i livelli di rischio in quasi tutte le regioni, con la maggioranza che scendono a rischio moderato e due, per la prima volta dopo mesi, che scendono addirittura al rischio basso. Le uniche due regioni rimaste con un rischio complessivo classificato come “alto” sono Puglia e Sardegna, cui si aggiunge la Calabria considerata “non valutabile” e quindi “equiparata a rischio alto”. Mentre Basilicata e Campania riescono a collocarsi nella fascia di rischio “basso”.
Tutte le altre sono a rischio “moderato”, eccetto “Nella settimana di monitoraggio – sottolinea il report – si osserva una riduzione generale del rischio complessivo, con la maggior parte delle Regioni/PPAA a rischio Moderato e, per la prima volta dopo sette settimane, due a rischio Basso”. Delle 16 regioni a rischio moderato, “5 hanno una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese nel caso si mantenga invariata l’attuale trasmissibilità”.
Le tre Regioni classificate a rischio Alto, avvisa il report, “sono state classificate a rischio Alto e/o equiparate a rischio Alto per 3 o più settimane consecutive; questo prevede specifiche misure da adottare a livello provinciale e regionale in base al documento “Prevenzione e risposta a Covid-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale”.
Nuove misure necessarie nelle tre regioni rimaste a rischio “Alto”, in base al modello della cabina di regia per il monitoraggio regionale, ossia Puglia, Sardegna e Calabria (giudicata non valutabile e quindi equiparata al rischio massimo). Queste tre regioni infatti “sono state classificate a rischio Alto e/o equiparate a rischio Alto per 3 o più settimane consecutive“, il che prevede “specifiche misure da adottare a livello provinciale e regionale in base al documento “Prevenzione e risposta a Covid-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale” trasmesso con Circolare del Ministero della Salute” del 12 ottobre scorso. È quanto registra il report settimanale di monitoraggio di ministero della Salute e Iss.
Torna sotto l’1 per la prima volta da 5 settimane l’indice Rt in Italia: nella settimana 23-29 novembre l’Rt stimato è pari a 0,91. Lo registra il report settimanale di monitoraggio di ministero della Salute e Iss. Si riscontrano valori di RT puntuale inferiore a 1 in 16 Regioni. Di queste, rileva il report,” 15 hanno un Rt puntuale inferiore a uno anche nel suo intervallo di confidenza maggiore, indicando una diminuzione significativa nella trasmissibilità”.
Sono cinque le Regioni che registrano un Rt superiore a 1: si tratta della Calabria, con un Rt di 1.06; il Lazio, 1.04; il Molise, 1.38; la Toscana, 1.01; il Veneto, 1.13. Sono 16 le Regioni che hanno un indice di contagio Rt inferiore a 1 sono: l’Abruzzo, 0.85; la Basilicata, 0.76; la Campania, 0.74; l’Emilia Romagna, 0.99; IL Friuli Venezia Giulia, 0.92; la Liguria, 0.68; la Lombardia, 0.93; le Marche, 0.74; il Piemonte, 0.72; provincia autonoma di Bolzano, 0.8; provincia autonoma di Trento, 0.83; la Puglia, 0.89; la Sardegna, 0.61; la Sicilia, 0.79; l’Umbria, 0.71; la Valle d’Aosta, 0.79.
L’epidemia è in calo ma con numero ancora molto, troppo elevati: serve “cautela mantenendo elevata l’attenzione nei comportamenti“. Questo andamento, si legge, “deve portare alla massima attenzione nella adozione e rispetto delle misure, evitarne un rilassamento prematuro e mantenere elevata l’attenzione nei comportamenti. Si conferma pertanto la necessità di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone.
È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il piu’ possibile”. Gli esperti ricordano che “e’ obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine”.
Vedi: L'Iss: l'epidemia migliora ma l'incidenza è ancora troppo alta
Fonte: cronaca agi