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Manovra al via in Parlamento, ma si guarda a Ungheria e Polonia

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AGI – Manovra al via in Parlamento. Approdata alle Camere con un mese di ritardo, è partito oggi con le audizioni l’esame a Montecitorio della legge di bilancio, la prima che potrà beneficiare dei fondi europei del Recovery Fund che arriveranno a partire dal 2021. Anche se si profila il rischio di ritardi a causa dello stallo nelle trattative sul Next Generation Eu. Un rischio sul quale mettono in guardia i tecnici di Camera e Senato.

“I negoziati stanno proseguendo con difficoltà – si legge nel dossier parlamentare elaborato sulla manovra – a causa di una serie di criticità e divergenze che si stanno registrando su diversi elementi dell’accordo. Ciò sta inevitabilmente comportando un allungamento dei tempi per la finalizzazione dell’iter legislativo, con il conseguente rischio di ritardare l’avvio dei nuovi programmi, non solo della coesione, e la messa a disposizione dei fondi di Next Generation EU”.  

In particolare, secondo i tecnici delle Camere, “i Governi di Polonia e Ungheria hanno messo il proprio veto in Consiglio sull’approvazione del bilancio e della decisione sulle risorse proprie (che richiedono l’unanimità) in ragione della loro contrarietà all’introduzione di una condizionalità per l’erogazione dei fondi legata al rispetto dello Stato di diritto”. Nei giorni scorsi il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, audito in Senato aveva rassicurato e si era detto fiducioso sullo sblocco dei negoziati e su un possibile accordo entro dicembre.

A lanciare l’allarme sui tempi della ripresa è invece l’Abi che chiede al governo di incentivare forme di investimento nell’economia reale introducendo nuove misure agevolative per famiglie, imprese e investitori. “Pur nelle prospettive positive date dai progressi sulla via dei trattamenti sanitari, siamo ancora davanti ad una sfida estremamente difficile, in cui i margini di incertezza sui tempi della ripresa sono elevati – ha sottolineato il direttore generale dell’Abi Giovanni Sabatini, ascoltato in Parlamento sulla legge di Bilancio – ed è difficile prevedere quanti e quali effetti di lungo periodo l’emergenza sanitaria e la crisi economica avranno sulle scelte di consumo e di investimento”.  

Secondo l’Abi, per consentire al settore bancario di offrire il massimo supporto alla ripresa, occorre da un lato “mantenere attivi fino a quando sarà necessario tutti quegli strumenti straordinari che si sono dimostrati efficaci nell’affrontare la crisi”, evitando il rischio di “un ritiro prematuro di misure ancora indispensabili”. Dall’altro, “predisporre per tempo tutti gli strumenti, normativi e operativi, che consentano di prevenire ed eventualmente gestire non traumaticamente, per le banche e per i clienti, i rischi che abbiamo davanti, in primo luogo quello di una crescita dei crediti deteriorati”.

Per i commercialisti le misure messe in campo in manovra sono giuste ma “insufficienti”, a partire dai fondi per la riforma fiscale “cui vengono destinate a regime risorse nell’ordine di 1,5 miliardi di euro”. La categoria chiede inoltre di disapplicare gli Isa (indici di affidabilità economica) considerando la natura ”anomala” dell’andamento economico e di prorogare il superbonus, nonché l’ecobonus e il sismabonus per interventi su parti comuni di edifici condominiali, fino almeno al 31 dicembre 2024. Anche l’Ania chiede di prorogare per almeno 2 anni le maxi-detrazioni introdotte dal decreto Rilancio per riqualificazione energetica, antisismica e ristrutturazione edilizia. Mentre per il Sistema Gioco Italia l’anno si chiuderà con un crollo di circa il 50% rispetto al 2019 per i punti vendita e una perdita stimata del 25% per il mercato online.

I tempi per l’esame della manovra sono strettissimi e ci saranno probabilmente solo due passaggi parlamentari. Montecitorio interverrà sulla legge di bilancio che dovrebbe poi essere approvata a scatola chiusa al Senato. Palazzo Madama si occuperà, invece, delle modifiche al decreto Ristori, che accorperà il decreto ter varato nella notte dal Consiglio dei ministri e anche il quarto che dovrebbe essere approvato la prossima settimana dopo il via libera delle Camere, atteso per giovedì, allo scostamento di bilancio da 8 miliardi richiesto dal governo.

Risorse, ha sottolineato Gualtieri sui social, che serviranno “a rafforzare le misure di sostegno economico, a partire dal rinvio delle nuove scadenze tributarie, per i settori più colpiti da qui alla fine dell’anno, attraverso un decreto Ristori quater che sarà adottato subito dopo il voto del Parlamento“.

“Con il decreto Ristori ter – ha spiegato – si alimenta con 1,5 miliardi di euro di risorse già disponibili il Fondo che consente di finanziare in modo automatico, rapido ed efficiente, le misure di ristori destinate alle categorie costrette a chiudere, nelle regioni che cambiano di fascia a causa della recrudescenza del virus”. La dotazione complessiva, ha detto il ministro, “sale in questo modo a 1,84 miliardi che serviranno a erogare i contributi a fondo perduto, ma anche per altre misure previste dai precedenti decreti Ristori tra cui il credito di imposta sugli affitti commerciali, il congedo parentale e il bonus baby sitter”.

Vedi: Manovra al via in Parlamento, ma si guarda a Ungheria e Polonia
Fonte: economia agi


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