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Le Regioni chiedono misure univoche e chiare

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AGI – “La seconda ondata della pandemia sta colpendo in maniera generale tutto il territorio nazionale” per questo si ribadisce “la richiesta di univoche misure nazionali ed, in via integrativa, provvedimenti più restrittivi di livello regionale e locale“. E’ quanto si legge in un passaggio del parere sulla bozza di dpcm relativo alle ulteriori misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19, che il presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Stefano Bonaccini, ha trasmesso al governo. Nel provvedimento, si osserva ancora, ci sono misure che “destano forti perplessità e preoccupazione” e che “comprimono ruolo e compiti delle Regioni”, attribuendo “al governo ogni scelta e decisione sulla base delle valutazioni svolte dagli organismi tecnici”.

Per questo motivo le Regioni ritengono “indispensabile instaurare un contraddittorio per l’esame dei dati con i dipartimenti di prevenzione dei servizi sanitari regionali prima della adozione degli elenchi delle Regioni” caratterizzate da scenari elevata o massima gravità. Secondo le Regioni, si legge sempre nel parere, “non appaiono chiare le procedure individuate” e “le tempistiche con le quali viene declassificato il livello di rischio”. Per questo è importante che le regioni possano “partecipare al percorso di analisi”, anche per la “ricaduta delle misure a livello regionale”.

Le Regioni chiedono poi che “contestualmente all’emanazione del dpcm sia definito con un provvedimento di legge “l’ammontare delle risorse, unitamente a modalità e tempi di erogazione delle stesse, con le quali si procede al ristoro delle attività economiche che hanno subito e subiscono “limitazioni, sospensioni e/o chiusure”. E “con il medesimo provvedimento – si sottolinea nel parere – è necessario introdurre meccanismi di sospensione dei tributi relativi agli anni fiscali 2020 e 2021 per le stesse attività economiche”. Servono infine “misure normative e adeguate risorse finanziarie per i necessari congedi parentali per tutti i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, e misure economiche di conciliazione per i lavoratori autonomi”. L’obiettivo deve essere – conclude il documento – quello di dare “certezze al fine di scongiurare un effetto depressivo e conseguenti problemi sociali, assicurando la contemporaneità delle misure di contenimento dell’epidemia con quelle di sostegno alle categorie economiche e sociali colpite”.

“Siamo stati i primi a dire, quando abbiamo governato prima ondata e ridotto a zero curva contagio, che la scelta nazionale di apertura senza limiti e controlli avrebbe portato a un’ondata peggiore. Siamo stati derisi, lasciati soli, perchè le ragioni della riapertura erano molto più importanti”, ha affermato Christiano Solinas, presidente della Regione Sardegna, a ‘Monitor’ su Videolina. Tornando sui posti per i pazienti Covid, ha precisato che “abbiamo un piano, che stiamo assestando, di nuove aperture ma è un lavoro che si fa di giorno in giorno, inseguendo l’emergenza, perchè c’è anche la gestione dell’ordinario”, e ogni volta che si apre uno spazio per i pazienti Covid si sottrae per le degenze ordinarie “quindi abbiamo preferito seguire percorso modulare”. In Sardegna l’indice Rt è tra i più bassi d’Italia, e l’isola è oggi una zona a ‘rischio moderato’. Solinas ha ricordato le richieste avanzate al governo, tra cui quella che per qualsiasi misura adottata ci siano garanzie certe sul ristoro per le categorie che si trovano a dover chiudere, e il congedo parentale per i genitori i cui figli si trovano a studiare a casa.

“Secondo quanto trapelato oggi dalla riunione delle Regioni, il Cts avrebbe pre-elaborato una tabellina che prevede 11 regioni di rischio medio e altre di rischio basso: sicuramente saremo nella fascia di rischio medio. Ci auguriamo, a questo punto, che il governo si faccia vivo nelle prossime ore”, ha affermato il governatore ligure, Giovanni Toti, nel punto stampa sul coronavirus, dopo il confronto governo-Regioni sul nuovo dpcm. La situazione in Liguria, sul fronte dell’emergenza sanitaria, viene descritta da Toti con “un’onda alta ma stabile. Non c’è un mare in tempesta, credo anche grazie alle misure di contenimento che abbiamo applicato e al lavoro di tracciamento”. Per questo, sul fronte del confronto con i tecnici del governo per l’inserimento nelle fasce di rischio della Regione, secondo Toti il “confronto sarà vivace e lungo”. Intanto le Regioni hanno dato i loro pareri all’esecutivo e, ha sottolineato il presidente ligure, “da questo momento è tutto nelle mani del governo”. 

“In attuazione della possibilità data ai Consigli regionali di proporre iniziative di legge nazionali, presentero’ domani stesso una proposta di legge che imponga una tassazione straordinaria alle piattaforme internazionali di vendita online, per tutta la durata delle nuove misure del governo, prevedendo di destinare la totalita’ dell’introito ai piccoli esercizi commerciali di vicinato”. Questa la proprosta del presidente del Piemonte, Alberto Cirio, durante l’incontro tra governatori delle Regioni e governo sulle nuove misure per fronteggiare l’emergenza coronavirus.

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Fonte: politica agi


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