AGI – Il periodo di incertezza che ci aspetta non sarà breve ma il sistema economico è in grado di reagire e per questo è importante mantenere l’ottimismo e la speranza. Lo dice il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, intervenendo al Festival de Il Foglio sottolineando che “effettivamente quello che abbiamo visto è stata una crisi gravissima, legata allo scoppio della pandemia e ai provvedimenti necessari di restrizione di una serie di attività sia economiche sia sociali nella prima parte della primavera, però nell’estate sicuramente le cose hanno ripreso”.
Il riferimento è ai dati sul Pil del terzo trimestre che, secondo il numero uno di via Nazionale, “hanno confermato un recupero dell’economia italiana molto consistente, comune ad altri paesi avanzati europei, ma anche negli Stati Uniti abbiamo avuto un terzo trimestre di forte ripresa. Questo dimostra che, nonostante tutto, il sistema economico è in grado di reagire”.
Sul tema concorda anche il ministro dell’economia Roberto Gualtieri che, intervenendo anche lui al Festival de Il Foglio, sottolinea che il dato del terzo trimestre “ci dà il senso che il sistema economico è in grado di reggere uno shock se viene sostenuto. Noi abbiamo sempre detto che accompagneremo qualsiasi intervento restrittivo che sarà necessario per contrastare la pandemia”.
Se da un lato è vero che “ci sono molti rischi per le imprese, soprattutto in alcuni settori, come turismo ristorazione e alcuni servizi colpiti in modo straordinario”, dall’altro però “abbiamo visto che è stato possibile attivare risorse pubbliche per far fronte alle difficoltà sui redditi e sul lavoro e abbiamo visto che siamo stati in grado, a livello di politica monetaria, di mettere in campo tutti gli strumenti per contrastare con forza gli effetti che questa crisi ha sulla domanda e anche sulla stabilità monetaria”. Strumenti che “sono importanti” e che “continueranno in questa seconda ondata, in crescita forte, perché sappiamo che funziona”.
Il punto di fondo è l’incertezza, sottolinea ancora Visco. L’incertezza “che si ripercuote nei comportamenti, ad esempio nel ridurre le spese, si viaggia di meno, si acquistano sevizi in modo diverso, accresce la propensione a risparmiare” e questo può generare “una minore crescita, non solo dei consumi e ma anche della domanda, minore reddito complessivo”.
C’è questo rischio e va affrontato sul piano della politica economica “che nell’immediato non può che essere keynesiana“, in modo da “sopperire laddove la domanda privata è insufficiente”.
Immancabile la domanda sul Mes alla quale il governatore risponde affermando che si parla “troppo di quali strumenti finanziari vadano attivati, il dibattito è rivolto sostanzialmente al finanziamento e non dove questi investimenti vadano indirizzati”. Il punto essenziale, secondo Visco, invece “è capire quali sono i settori e i progetti da finanziare con questa disponibilità di fondi” e questo è “ancora più importante che andare a vedere a che tipo di fondi attingere”.
Secondo il governatore “bisogna capire cosa possiamo farci” e “quali interventi devono avere la priorità in questa fase che è tornata a essere di emergenza“. Inoltre, ha aggiunto, “vorrei che ci fosse più dibattito politico e non solo tra tecnici”.
Vedi: "L'incertezza durerà a lungo ma il sistema economico italiano è in grado di reagire". La rassicurazione di Bankitalia
Fonte: economia agi