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L’estate sta finendo: nostalgia o carica per affrontare l’autunno?

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Di Daiana De Luca (Responsabile Comunicazione Confedercontribuenti)


L’estate sta finendo, cantavano i Righeira nel 1985… e con un po’ di malinconia ci si trova, magari, a fare le ultime passeggiate sulla battigia al tramonto. Lo sappiamo, questa insolita estate italiana la ricorderemo per sempre: dal divieto di assembramento, all’obbligo della mascherina, al distanziamento sociale, tanto ci sarà da raccontare alle generazioni future di questa stagione balneare 2020 che ha visto scontrarsi scienziati e complottisti, maggioranze ed opposizione varie. Un’estate che volge al termine e non certo “spensierata”.

Ma l’estate, si sa, è pur sempre tale, in fondo, ed alimenta l’illusione che possa esistere qualcosa in grado di risolverli la vita per sempre… Effimero pensiero, questo, che però tramonta con l’ultimo sole di Agosto e mal si concilia, in teoria, con la ripresa della quotidianità. Riposti, allora, ombrelloni, sdraio e qualche costume alla moda che anche quest’anno non abbiamo rinunciato ad acquistare, si può scegliere se cedere il passo alla nostalgia del mare, del sole e degli aperitivi al tramonto, o sfruttare la “carica” derivante dalle tante cose meravigliose fatte e viste in questo periodo speciale di un anno certamente complicato da affrontare.

Sullo sfondo di questa storia c’è comunque sempre lei : sua maestà la realtà, il cui compito è quello di far emergere, presto o tardi, quali e quanti benefici abbiamo ricevuto da queste settimane estive. Siamo sempre arrabbiati, a tratti impauriti, con solo qualche foto in più da postare sui social accompagnata magari da un frase ad effetto “strappa mi piace”, oppure in noi è cambiato qualcosa in grado di farci vivere questa ultima parte di questo bisesto 2020 in modo diverso?

La risposta più che nei ragionamenti la troveremo nei fatti, quando saremo di nuovo alle prese col vicino di casa brontolone o al cospetto di un superiore saccente. Ed allora “ricominciare” ecco che, forse, significa fare proprio questo: essere consapevoli che la vita non si fonda sui “miti” che abbiamo creato sotto l’ombrellone, ma si costruisce giorno per giorno nel luogo che abbiamo scelto o che ci è stato assegnato per viverla… E dunque… Al nostro ultimo bagno al tramonto della bella stagione ed al ritorno alla quotidiana routine, nella più cara e reale speranza che sempre più spesso abbia il ritrovato sapore di normalità.


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