AGI – Un ritardo “inspiegabile” e “pericoloso” perché “rischia di vanificare gli sforzi immani che tutti nella scuola hanno fatto finora”: il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, commenta cosi’ all’AGI la mancata intesa sui trasporti. Governo e regioni sono seduti al tavolo delle trattative per trovare un accordo sulle regole da applicare alla ripresa della scuola. “Non è possibile scoprire il 27 agosto che esiste un problema di trasporto pubblico”, prosegue Giannelli. “Lo sappiamo da mesi. E’ un fatto noto e scontato. Se c’è l’esigenza di aumentare le corse perché non lo hanno messo in conto mesi fa?”, si chiede il rappresentante dei presidi. “Si potrebbero comprare più autobus con le risorse messe in campo oppure aumentare le corse. In tante regioni il trasporto non brilla, poteva essere un’occasione di rinascita”. Entrate scaglionate? “La scuola è a disposizione, ma le compagnie di trasporto locali non hanno nemmeno comunicato quali potrebbero essere le corse e gli orari di arrivo degli studenti”. Dal vertice “auspichiamo una soluzione logistica accettabile”.
Intanto la scuola è nel caos e la polemica spazia dai trasporti alle mascherine, fino agli spazi scolastici ai test sierologici a cui molti insegnanti non vogliono sottoporsi. Per Giannelli quella sull’uso delle mascherine a bordo dei mezzi o a scuola è una polemica sterile: “Io ho sempre saputo che bisogna indossarle. A scuola se c’è il distanziamento si possono evitare, ma sappiamo bene che molte aule non sono abbastanza ampie. Gli enti locali stanno cercando nuovi spazi, il tentativo è in atto”. Un altro ritardo evitabile? “Io ho più volte segnalato che si poteva partire prima con questa ricerca. Entro poche settimane dovremmo avere chiaro il quadro”. Di certo c’è che “tra le priorità del governo il problema della scuola sarà stato ritenuto secondario, rispetto ad altri”.
Critiche sui ritardi nella scuola sono arrivate oggi anche da Carlo Cottarelli che in un’intervista al Giornale ha osservato che in 6 mesi ci sono stati zero soluzioni e danni enormi. L’ex commissario per la spending review non capisce, ad esempio, “come si fa a non aver attrezzato già le scuole con i termoscanner per misurare la temperatura ai ragazzi all’ingresso”. Ma Giannelli precisa: “Le scuole non devono avere termoscanner perché la temperatura va registrata a casa dai genitori. Forse si poteva proporre la soluzione del termoscanner all’inizio del dibattito, ma il Cts ha delegato alla famiglia la misurazione della temperatura. Per cui noi ci atteniamo alle direttive”.
Infine c’è la questione dei test sierologici a cui non tutti gli insegnanti intendono sottoporsi. “Il test al momento è facoltativo. La responsabilità di far entrare in classe un docente potenzialmente positivo non è del preside. Ma auspico che tutti si sottopongano al test per un senso civico. Posso ipotizzare che in alcune regioni ci sia anche un problema di comunicazione ai medici di famiglia. Diciamo che non sono state date le stesse indicazioni a tutte le regioni”.
E se, nell’ipotesi peggiore, si dovesse richiudere? C’è una notizia positiva: “Sulla didattica online gli insegnanti sono sicuramente più pronti rispetto a qualche mese fa. Abbiamo ricevuto nuove linee-guida sulla didattica digitale integrata. E ogni scuola farà il punto sulla situazione della digitalizzazione”, assicura Giannelli.
Vedi: Sui trasporti degli studenti ritardi inspiegabili e pericolosi, dicono i presidi
Fonte: cronaca agi