Di Daiana De Luca (Responsabile Comunicazione Confedercontribuenti)
Tra i settori maggiormente colpiti dalla pandemia da Covid-19 c’è anche quello aereo. L‘IATA ( international Airport association) stima che in Europa il traffico aereo potrebbe subire una diminuzione del 60% rispetto al 2019. Non confortano le previsioni che vedono una ripresa incerta per un settore che ha sofferto dure contrizione a causa delle perduranti restrizioni ancora in vigore.
Sebbene il traffico aereo sia recentemente aumentato rispetto ai primi mesi dell’anno, quando a causa della lunga serrata scese vertiginosamente fino a toccare, nel mese di Aprile, i minimi storici, rimane comunque ancora oltre il 50% inferiore rispetto allo stesso periodo del 2019. A sostenerlo, appunto, L’IATA, organizzazione che riunisce ben 290 compagnie aeree di tutto il mondo. L’associazione osserva che “la ripresa sarà molto incerta” e ciò anche in previsione di una nuova ondata pandemica in autunno, così come temono alcuni esperti. Se le previsioni venissero confermate, l’economia di tutto il mondo ne risentirebbe pesantemente e non sarà certo facile auspicare ad una rapida ed efficace soluzione.
Sono, dunque, a rischio oltre 7 milioni di posti di lavoro legati al trasporto aereo, compreso anche il settore del turismo. I dati rilevano che il Paese europeo più colpito dal drastico calo del traffico aereo sia la Norvegia ( con un calo stimato a fine 2020 del 29%). L’IATA stima, inoltre, per il 2020 un deficit a livello globale di 419 miliardi di dollari per il settore; ma previsione ancor più preoccupante quella che sostiene un ritorno ai livelli del 2019 non prima del 2024. Ci auguriamo che ogni previsione venga disattesa e che questo 2020 riesca a stupire le nostre aspettative ottimistiche senza, invece, alimentare più paure.