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Quali sono i rischi con gli insegnanti non laureati a scuola

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AGI – “Ci sono dei rischi” sul fronte della qualità della preparazione, ma non solo. Il professor Massimiliano Fiorucci, direttore del dipartimento di Scienze della formazione all’università Roma Tre, commenta con l’AGI la decisione adottata dal ministero dell’Istruzione di utilizzare gli studenti universitari non ancora laureati per le supplenze. Ed esprime “forti perplessità”.

“Di fronte a eventuali altri soggetti non qualificati o senza titoli – osserva Fiorucci – certo è meglio che siano studenti in formazione che altri. Però il problema – spiega – è il fatto che sia previsto l’impiego di studenti universitari anche di terzo e quarto anno: il nostro è un corso quinquennale a ciclo unico che prevede, da un certo punto in poi, ore di tirocinio. Ma gli studenti del terzo anno non hanno ancora iniziato e quindi non hanno nessuna esperienza”. 

“Bisognerebbe limitarsi – sostiene Fiorucci – agli studenti del quinto anno che avendo fatto almeno delle ore di tirocinio garantirebbero un miglior risultato per gli studenti e le famiglie. Abbiamo forti perplessità perché non vogliamo sconfessare il nostro percorso formativo”.

Ma, prosegue, “se sarà così e quindi se useranno studenti del terzo e quarto anno, suggeriamo almeno di stipulare delle convenzioni, degli accordi, tra scuole e università perché vi sia un controllo da parte dei tutor di tirocinio”.

Quali possono essere i rischi? “Intanto – risponde all’AGI – che non finiscano gli studi, e questo sarebbe un dramma visto che abbiamo il più basso numero di laureati in Europa. E poi, altro rischio, è che inizi un mercanteggiamento degli studenti per chiedere prima un riconoscimento del tirocinio”.

Insomma che “si rimetta in discussione l’organizzazione universitaria e si chieda di anticipare alcune attività ad agosto per acquisire prima i crediti e così poter entrare nelle graduatorie”. Infine, e non si tratta del meno importante, “c’è il rischio che non siano sufficientemente preparati” sottolinea.

Questa scelta nasce però per far fronte a problemi di organico in vista della riapertura della scuola a settembre. Ma il professor Fiorucci mette in evidenza una “contraddizione”.

“Noi abbiamo il numero chiuso e avevamo chiesto di aumentare i posti e, invece, quest’anno ce ne hanno dati meno rispetto allo scorso anno. C’e’ una contraddizione. Chiediamo quindi che vi sia un ampliamento del numero degli ingressi” conclude. 

Vedi: Quali sono i rischi con gli insegnanti non laureati a scuola
Fonte: cronaca agi


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