“New York è diventato un posto infernale”. Donald Trump, che ha trasferito in Florida la sua residenza fiscale, ha reagito così alla decisione della Corte Suprema americana sulle sue dichiarazioni dei redditi, personali e aziendali, che dovrà consegnare ai procuratori di Manhattan ma non al Congresso.
Per i democratici potrebbe essere una vittoria peggiore di una sconfitta, per dirla con George Eliot. È infatti improbabile che le informazioni saranno divulgate prima della scadenza elettorale del prossimo 3 novembre. Il massimo organo giudiziario Usa ha comunque respinto l’argomentazione del capo della Casa Bianca sul fatto che un presidente in carica possa godere di totale immunità.
“Nel nostro sistema giudiziario, ‘il pubblico ha diritto alle prove su ogni uomo’“, ricorda il giudice capo John Roberts che si è schierato con la maggioranza dell’Alta Corte nello stabilire che “ogni uomo” include anche il presidente degli Stati Uniti d’America. Come Roberts, sul caso di New York, hanno votato non solo i giudici dell’ala liberal della Corte Suprema ma anche i due conservatori di nomina trumpiana: Neil Gorsuch e Brett Kavanaugh.
Dalle dichiarazioni dei redditi, oltre a presunte irregolarità fiscali, potrebbero emergere i pagamenti per comprare il silenzio di due donne che sostengono di aver avuto una relazione con il presidente, compresa la pornostar Stormy Daniels. “Questa è tutta una persecuzione politica”, ha twittato il tycoon, “ho avuto la meglio sulla caccia alle streghe di Mueller e di altri e ora devo continuare a combattere contro una New York politicamente scorretta. Non è giusto nei confronti di questa presidenza e di questa amministrazione”. I predecessori di Trump, negli ultimi decenni, hanno sempre pubblicato le loro dichiarazioni dei redditi.
“Alla maggioranza degli americani non importa delle dichiarazioni dei redditi di Trump”, assicura il capo di gabinetto della Casa Bianca Mark Meadows, “interessa solo ai democratici” in Congresso che invece non potranno ottenerle prima dell’Election Day. Se la Speaker della Camera Nancy Pelosi parla di smacco per Trump, il deputato democratico del Texas Lloyd Doggett non esulta.
“Anche se è stato sconfitto nella sua richiesta di essere considerato al di sopra della legge – spiega – ora si trova oltre la legge, fino a dopo le elezioni di novembre. Forse non sarà in grado di bypassare per sempre la legge ma è riuscito a fermare l’orologio, quindi trionfando pienamente”. Lo sfidante democratico Joe Biden si è limitato a rilanciare un suo tweet del 2019 per commentare il verdetto della Corte Suprema: “Signor presidente, pubblica la tua dichiarazione dei redditi o chiudi la bocca”. è sull’economia che Biden, in testa nei sondaggi spinto dal vento della crisi, ha incentrato ieri il confronto.
Biden ha lanciato il suo piano “Buy American” da 700 miliardi di dollari, che punta a creare 5 milioni di posti di lavoro e che ha più di un’assonanza con l'”America First” dell’attuale inquilino della Casa Bianca. Per rivitalizzare l’industria messa in ginocchio dal coronavirus, nel piano di Biden sono previste commesse federali per 400 miliardi per prodotti “Made in Usa” e il resto è destinato alla ricerca e alle nuove tecnologie.
Una strategia, come sottolinea il Wall Street Journal, “volta a ridurre la dipendenza dell’America dai Paesi esteri dopo che la pandemia ha evidenziato le vulnerabilità degli Usa, e di altri Stati, per la loro dipendenza da produttori stranieri come la Cina per apparecchiature e forniture mediche”. Biden precisa di avere un’idea di America “diversa da Trump”.
Il presidente “si preoccupa solo di Wall Street”, attacca, “è arrivato il momento per le grandi aziende americane di pagare la loro giusta parte di tasse. I giorni di Amazon che non paga niente al fisco federale sono finiti. Dobbiamo assicurare che i lavoratori abbiano potere e voce”, dichiara con piglio populista l’ex numero due di Obama.
E accusa il tycoon di aver “alzato bandiera bianca” contro il coronavirus: “ancora una volta le famiglie dei lavoratori stanno scontando il prezzo piu alto di questa crisi mentre Trump si occupa solo del mercato finanziario, del Dow, del Nasdaq, non di te”.
La Casa Bianca ha accusato l’ex vice presidente di essere sempre stato debole contro la Cina e di aver preso in prestito il piano dal socialista Bernie Sanders, avvertendo che aumenterà le tasse per tutti. Per lanciare il suo “Buy American”, Biden ha scelto la Pennsylvania, uno degli Stati in bilico dove l’ex vice presidente viene dato in lieve vantaggio, di 6,5 punti per Real Clear Politics. Nel 2016 Trump era stato il primo candidato Gop a vincere in Pennsylvania dal 1988 e per circa 45.000 voti.
Vedi: America2020: Trump, la Corte Suprema e il "Buy American" di Biden
Fonte: estero agi