AGI – Seggi aperti dalle 7 alle 19 in Croazia, dove circa 3,85 milioni di croati sono chiamati ad eleggere i 151 deputati al Parlamento in una elezione legislativa che si tiene in un clima di preoccupazione per la ripresa dei di Covid-19 e il timore per la diffusione dell’epidemia potrebbe incidere sull’affluenza.
Nei sondaggi è testa a testa tra l’Unione democratica croata del premier conservatore, Andrej Plenkovic (Hdz), e la piattaforma di centro-sinistra, Restart, guidata dal leader socialdemocratico, Davor Bernardic ed è possibile che un popolare cantante populista, Miroslav Skoro, possa essere l’ago della bilancia nei futuri negoziati per il governo.
Sicuramente peseranno le circostanze straordinarie causate dall’epidemia da coronavirus e soprattutto la ripresa dei contagi. Finora la Croazia ha registrato circa 3.000 casi confermati e il bilancio delle vittime supera di poco il centinaio. Tra il 15 maggio e il 15 giugno, il numero di nuove infezioni giornaliere era praticamente zero. Tuttavia, nella seconda quindicina di giugno i contagi sono ripartiti, fino a un massimo di 95 casi registrati il 25 giugno. Il 2 luglio sono stati confermati 81 nuovi contagi.
Questo notevole picco ha coinciso con l’allentamento delle misure precauzionali e la campagna elettorale. Ma nel contempo c’è stata una riapertura del Paese al turismo straniero e la Croazia è stata presentata come una “meta Covid-free”. I conservatori al potere hanno deciso a maggio di convocare le elezioni per trarre vantaggio dalla vittoria sulla pandemia messa sotto controllo “grazie alla buona gestione”, e lo slogan della loro campagna è stato “Una Croazia sicura”; ma ora sembrano spiazzati dalla ripresa dei contagi.
Secondo le previsioni della Commissione europea, la recessione economica in Croazia sarà del 9,1% nel 2020. Ma in realtà i risultati appaiono deboli se confrontati con altri Paesi della regione, visto che nel periodo 2016-2019 il Pil croato ha accumulato una crescita del 9%, mentre quello della Romania è aumentato del 16,5% e quello della Slovenia, del 12%.
Inoltre, diversi scandali di corruzione hanno offuscato l’immagine del governo, al punto che -secondo l’Eurobarometro di giugno- la Croazia e’ il primo Paese Ue per percentuale dei cittadini che ritengono diffusa la corruzione nel loro Paese (il 97%). E Plenkovic ha defenestrato una decina di ministri negli ultimi quattro anni a causa di scandali o sospetti di corruzione.
Non solo: nelle ultime settimane sono aumentate le critiche al premier, che è stato molto attaccato per aver partecipato a un torneo di tennis due settimane fa a Zara, dove le precauzioni non sono state rispettate e ci sono stati alcuni contagi, tra cui Novak Djokovic, numero uno nel tennis mondiale. I media si sono riempiti con le immagini di Plenkovic che stringeva le mani e posava davanti ai fotografi con Djokovic. Nonostante ciò, il premier ha rifiutato di mettersi in isolamento.
“La scelta è semplice: corruzione, saccheggio e fascismo o la coalizione Restart per un nuovo inizio senza corruzione, ingiustizia e discriminazione”, è lo slogan della piattaforma di centrosinistra, riassunto in un messaggio elettorale. Ma il suo leader, Davor Bernardic, un fisico di 40 anni accusato di mancanza di esperienza e carisma, non è riuscito a mobilitare a suo favore l’elettorato insoddisfatto dell’attuale governo.
Ecco perché si preannuncia un testa-a-testa e i negoziati post-elettorali sulla formazione del governo saranno molto difficili. Secondo l’ultimo sondaggio della tv Nova, Hdz si appresta a vincere con 52 seggi e Restart se ne accaparra 51 (ma in un sondaggio di poco precedente la piattaforma progressista era avanti).
Proprio perché nessuno dei due fronti ha la possibilià di conquistare la maggioranza dei 151 seggi in Parlamento, il Movimento patriottico potrebbe fare da ago della bilancia. È escluso che si alleai con Skoro l’Spd, che lo accusa di dichiarazioni sessiste e di nostalgie per il passato ‘”ustasha”, il movimento filonazista croato durante la seconda guerra mondiale.
Potrebbe farlo invece l’Hdz come unica opzione per formare il prossimo governo. L’Hdz potrebbe formare una coalizione post-elettorale con il Movimento Patriottico e forse con l’estrema destra di Most (il primo dato a 18 seggi, il secondo a 9); Mozemo, la sinistra ecologista, si ferma a 6 eletti. Il motto del Movimento, che riunisce una decina di partiti di estrema destra, è “Voglio il mio”. E tra le canzoni più famose del popolarissimo cantante folk “Ne dirajte mi ravnicu” (“Non toccare la mia terra”) e Sude mi” (“Mi processano”) dedicata all’ex generale Ante Gotovina, prima condannato e poi assolto dal Tribunale penale internazionale per l’ex Jugoslavia per crimini contro l’umanità nei confronti della popolazione serba della Krajina durante l’operazione Tempesta nel luglio 1995.
E infatti la condizione del movimento per negoziare un governo con Hdz è che nella coalizione non entri il partito della minoranza serba (4,5% della popolazione), l’Sdss di Milorad Pupovac. Proprio parodiando gli attacchi ultranazionalisti contro Pupovac, l’Sdss ha fatto ricorso all’umorismo in un video intitolato “Pupi è colpevole di tutto”, in cui il docente universitario e leader del partito è accusato di tutto, anche delle cose piu’ ridicole: per esempio, aver cospirato a favore di una seconda ondata di Covid-19.
Vedi: Croazia al voto. È testa a testa tra il premier Plenkovic e la piattaforma Restart
Fonte: estero agi