AGI – L’ipotesi del taglio ell’Iva del premier, Giuseppe Conte, non convince gli imprenditori. Ieri, a chiusura dei lavori degli Stati Generali, il presidente del Consiglio ha spiegato che “rimodulare l’Iva è una misura costosa da studiare. C’è preoccupazione perché i consumi, comprensibilmente, non sono ripartiti. Non è ripartito quel clima di fiducia”. Per il momento, pero’, ha aggiunto Conte, “non abbiamo preso decisioni. Questa settimana sarà decisiva per una prospettiva del genere”.
“Un bravo showman, Giuseppe Conte. Una bella location Villa Pamphilj. Ma nessun messaggio chiaro, nessun elemento concreto. Se non questa proposta estemporanea del bonus di 500 euro per le donne manager. Francamente lascia tutto un po’ a desiderare”, ha commentato a La Stampa Alessio Rossi, presidente dei Giovani imprenditori che confessa: “Sono deluso, non lo nego” dalle giornate degli Stati generali.
E chiosa: “Tanto rumore per nulla. Non ci aspettavamo molto, in verità, da un’iniziativa un po’ tanto frettolosa. Come ha detto Dario Franceschini, in tre giorni si organizza a malapena il catering di un evento, non l’evento stesso”. Poi Rossi dichiara che “c’è un’Italia a due velocità”, quella delle imprese, dei lavoratori, dei piccoli imprenditori e degli artigiani “che lottano per rialzarsi, fanno mille sacrifici, affrontano una realtà difficilissima e si considerano fortunati perchè hanno la possibilità di lavorare”, e c’è poi un’Italia, “che sta dall’altra parte” e che è quella della burocrazia, dei dipendenti pubblici,” che – spiace dirlo – sono sempre e comunque tutelati”. “La sensazione è che la politica guardi là, non alla realtà”, osserva Rossi per il quale, ammesso e non concesso che si farà, “Il taglio di 1 o 2 punti dell’Iva non mi sembra che possa far ripartire l’economia” afferma.
Per poi affondare il coltello: “è una misura dagli scarsi effetti, ma dagli alti costi. Non è possibile continuare ad andare a debito. Che facciamo: proseguiamo a scaricarlo sulle spalle delle future generazioni, sui nostri figli?” si chiede, per rispondere subito dopo: “Ammesso che il taglio dell’Iva possa essere utile al rilancio, i fondi andrebbero trovati tagliando altre spese: ad esempio il reddito di cittadinanza. Un governo che si rispetti decide le priorità” dichiara Rossi.
“Nei mesi scorsi avevamo già lavorato ad alcune simulazioni sull’Iva, saremmo pronti ad intervenire anche subito, ma la sede piu’ corretta è sicuramente la prossima legge di Bilancio, facendo scattare l’intervento dal prossimo 1 gennaio”, ha dichiarato in un’intervista a la Repubblica la viceministra dell’Economia Laura Castelli, esponente del M5S. Poi Castelli precisa: si tratta di “una misura temporanea, con un orizzonte di due anni” ma tuttavia resta il fatto che “una rimodulazione dell’Iva, al ribasso, rimane un obiettivo da inserire nella piu’ organica riforma per la riduzione delle tasse e dell’Irpef, a cui stiamo lavorando” assicura la vice di Gualtieri, che rispetto al costo complessivo dell’operazione aggiunge: “Dobbiamo metterci le risorse che servono, far ripartire il Paese è l’unica priorità. E l’aumento della domanda ha un impatto molto positivo sul Pil”.
Quanto al taglio dell’Iva, Castelli sostiene che il governo “deciderà nei prossimi giorni” perchè “dobbiamo intervenire sui settori che sono stati maggiormente colpiti da questa crisi e che tardano a ripartire, penso a tutta la filiera del turismo e della ristorazione, in primis. Ma anche all’artigianato, all’abbigliamento e all’automobile. Un’operazione che va legata al cashless, per far ripartire l’economia”. La Germania, intanto, ha fatto un’operazione temporanea di riduzione di tre punti.
Vedi: Conte scommette sul taglio dell'iva: gli imprenditori avvertono "non farà ripartire l'economia"
Fonte: economia agi