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Jabil interrompe il confronto dopo 3 giorni trattative

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Interrotto nella notte, dopo tre giorni di trattative, il confronto al Ministero del Lavoro su Jabil. Lo riferiscono fonti dello stesso dicastero. La decisione, spiegano le stesse fonti, è stata presa dell’azienda in modo unilaterale e inaspettato quando le parti erano ormai vicinissime all’intesa. Preso atto di quanto comunicato dai rappresentanti italiani della società, il ministro Catalfo e il Sottosegretario Todde hanno manifestato tuttavia la volontà di interloquire direttamente con i vertici di Jabil, per conoscere le ragioni di questo inspiegabile dietrofront e cercare di concludere positivamente gli sforzi finora compiuti, salvaguardando la continuità occupazionale di 190 lavoratori.

Al tavolo, il ministro Catalfo ha ribadito la radicale nullità dei licenziamenti dovuta non solo al mancato rispetto della procedura in materia di licenziamenti collettivi, ma anche per effetto delle misure straordinarie varate dal Governo per fronteggiare l’emergenza Coronavirus.

La multinazionale dell’elettronica aveva annunciato, a partire da oggi 25 maggio, 190 licenziamenti nello stabilimento di Marcianise in provincia di Caserta. La vertenza è iniziata undici mesi fa, quando furono annunciati 350 esuberi; a oggi i lavoratori che hanno trovato ricollocazione o uscite incentivate ammontano a 160; gli altri erano in cassa integrazione da giugno 2019 e il Cda della Jabil Corporation ha deciso, nonostante i nuovi decreti emanati del Governo Italiano che prevedono il blocco dei licenziamenti collettivi e ulteriori 9 settimane di Cig Covid-19, di non proseguire con la cassa integrazione e di licenziare. 

Vedi: Jabil interrompe il confronto dopo 3 giorni trattative
Fonte: economia agi


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