“O sto insieme alla maggioranza o me ne vado? Oppure, dico io, il governo smette di fare Dpcm e comincia a dare soldi”. Dopo il duro intervento in Senato contro Giuseppe Conte, nel quale era arrivato a minacciare la sfiducia, Matteo Renzi parla a Zapping su radio Uno Rai e invita: “Le cose contestate anziché criticate per partito preso siano prese per quello che sono”.
Detto questo, il leader Iv lancia un segnale distensivo a Palazzo Chigi: “Mi sembra di vedere segnali incoraggianti. Il presidente del Consiglio si è reso conto che le cose non vanno sulla liquidità”, esemplifica.
Renzi avverte che “c’è una divisione sempre più forte tra chi è garantito e chi no, e non c’è solo l’elemento psicologico. Dopo due mesi di domiciliari – dice ancora – mancano le certezze”.
Una Fase2 a più velocità? “Assolutamente si'”, dice il senatore di Rignano, “abbiamo dei territori che non vedono contagiati da giorni. Abbiamo una situazione che, in generale, sta migliorando”.
“Non sottovaluto quello che è accaduto, mi colpisce. Dicono che sottovaluto ma per carità, morire da soli, senza avere un familiare accanto… È una cosa che spacca il cuore. Ma penso – ribadisce – che ciò che sta accadendo, e questo è il compito della politica, avrà conseguenze nei prossimi sei mesi”.
Dunque, segnala il leader Iv “il populismo vive di sondaggi, di attenzione a ciò che accade adesso, mentre la politica dovrebbe prevedere qualche mese prima”.
“Dobbiamo anche ripartire e pensare a convivere in sicurezza, probabilmente per un anno, quello che sarà, con questo virus e a non perdere troppi posti di lavoro”. Renzi invita a considerare che “fortunatamente dopo tanti giorni vediamo segnali importanti di miglioramento del bollettino sanitario, ma ho l’impressione che a settembre-ottobre se non interveniamo subito, a quello delle 18 della Protezione civile si sostituirà un bollettino in cui invece delle terapie intensive collasseranno i posti di lavoro”.
“Bisogna muoversi, questa Festa del Lavoro ci dice quanto sia importante vivere di lavoro e non di sussidi e assistenzialismo o rendita”, ribadisce il leader Iv. A chi gli chiede se le sue parole nel corso del collegamento segnino il ritorno di un buon rapporto con Palazzo Chigi, Renzi dice “lo spero” e marca comunque le priorità: “Nessuno di noi vuole criticare il governo o le Regioni. Non sarò il principale sostenitore del governo nazionale o locale ma il lavoro di serenità che si è cercato di dare in un momento che sereno non era va apprezzato. Nella Fase 1, quella della paura, tutti ci siamo stretti alle istituzioni, ora – segnala – il problema riguarda il dopo e gli ultimi due giorni mi pare che segnano passi avanti”.
“Tutti siamo d’accordo con il Presidente Mattarella – rimarca Renzi – che chiede regole chiare dal governo. Negli ultimi giorni abbiamo assistito scene stravaganti, con dpcm che mettono il naso se la sua relazione con un’amica o amico è stabile o salturaria, o all’incredibile discussione nel governo sul chiarire nell’autocertificazione se un amico è vero o no”.
“L’Italia adesso ha quasi diecimila posti letto in terapia intensiva disponibili. La buona notizia è che ogni giorno sta diminuendo il numero delle persone costrette alla terapia intensiva: oggi siamo a 1.578, un centinaio meno di ieri. Questo cosa significa? Che il rischio del collasso delle terapie intensive, molto fondato qualche settimana fa, adesso non c’è. E questo è molto importante per chi come noi chiede di ripartire”, rileva poi Renzi su Facebook, “con prudenza, in sicurezza, sapendo che dovremo convivere con il virus ancora a lungo. Ma dobbiamo ripartire. Altrimenti il collasso sarà quello dei posti di lavoro”.
Vedi: Renzi abbassa i toni ma insiste: "Il governo cominci a dare i soldi"
Fonte: politica agi