In piena pandemia da coronavirus, Pechino prova a educare i cittadini e proibisce i comportamenti “incivili”: l’obiettivo è migliorare l’igiene nei luoghi pubblici dopo che il virus che sta infestando il pianeta si è diffuso proprio da una città cinese, Wuhan.
La Cina, che denuncia ufficialmente circa 82 mila casi di contagio e 4.632 morti, è stato il Paese focolaio della pandemia. Adesso il governo della capitale mette nero su bianco una serie di infrazioni che altrove fanno parte di norme di buon senso e di galateo radicate nelle abitudine.
Vietato starnutire senza coprirsi il naso e la bocca, bisogna anche vestirsi “in maniera appropriata” in pubblico, non si potrà passeggiare per la città a torso nudo (quella pratica nota come il ‘bikini di Pechino’ molto in voga tra i maschi locali quando, per difendersi dall’afa estiva, camminano pancia all’aria e camicetta arrotolata).
Le nuove regole impongono anche di mettersi la mascherina in pubblico in caso di malattia ed istallare linee di demarcazione nei luoghi pubblici per rispettare il distanziamento sociale.
Intenzionata a entrare a testa alta nel consesso internazionale, la Cina è stata spesso messo all’indice per i comportamenti non proprio urbani dei propri concittadini. Pechino, che ha più di 20 milioni di abitanti, già punisce una serie di comportamenti “incivili”: sputare o defecare in pubblico, sporcare le strade, buttare l’immondizia dall’alto, passeggiare con il cane senza senza guinzaglio o fumare nei luoghi in cui è proibito.
Ma le buone regole non sempre si rispettano e alcune abitudini sembrano dure a morire. Tanto che la municipalità ha anche deciso di aumentare le multe: le sanzioni per rifiuti abbandonati, sputi e defecazione in pubblico sono state aumentate a 200 yuan (una trentina di euro) da un precedente limite di 50 yuan. Con le nuove norme, adesso la polizia dovrà anche notificare le infrazioni gravi, che potranno pesare sul cosiddetto ‘credito sociale‘ di una persona.
Negli ultimi anni la Cina ha infatti cominciato a introdurre vari sistemi di ‘credito sociale’, punteggi ai cittadini ‘buoni’ che possono impedire ai ‘cattivi’ di salire sul treno, un aereo, persino di riservare un hotel. E nel maggio dello scorso anno la metro di Pechino ha annunciato che comincerà a ritirare i punti ai passeggeri che mangiano all’interno di convogli e stazioni.
Vedi: Per fermare il Covid, Pechino impone il 'galateo' ai cittadini
Fonte: estero agi